il giorno dopo domani, di Loredana De Vita

Come saremo domani? Come usciremo da tutto questo silenzio? Saremo capaci di ridare voce a noi stessi? E quel noi stessi cui daremo voce sarà il vero noi stessi, quello fragile e spaventato, colpito e lacerato, eppure coraggiozo e paziente, tenace e persevarante, oppure indosseremo la maschera di quella superficiale apparenza cui nel tempo abbiamo abbandonato la nostra dimensione umana?
La gioia di tornare a essere liberi, sebbene io non credo si possa imprigionare uno spirito libero neanche nella condizione attuale, porterà il segno della mancanza, del vuoto, dell’assenza di coloro che non ce l’hanno fatta anche se non ci appartiene il loro affetto?
Saremo capaci di scoprire una dimensione comunitaria dopo tanata solitudine, oppure ci tufferemo di nuovo fino in fondo al nostro individualismo?
Io non so cosa accadrà domani, so solo che spero che ciascuno faccia tesoro di tutto questo vuoto e non dimentichi di essere parte di una realtà e di una vita che non discrimina il vecchio dal giovane, il ricco dal povero, il religioso dall’ateo, una fede dall’altra, un colore dall’altro, una persona dall’altra.
Spero solo che saremo in grado di fare scelte di unificazione e pace, poiché la “guerra” che stiamo vivendo potrebbe ripetersi e non deve trovarci divisi e impreparati.
Nessuno si salva da solo.