accadde…oggi: nel 1879 nasce Nancy Astor, di Sara Mostaccio

https://www.elle.com/it/magazine/storie-di-donne/a39409153/nancy-astor-ereditiera/
Nessuno avrebbe potuto immaginare la sorte di questa ragazza della provincia americana poco dopo la sua nascita alla fine dell’800. Prima di diventare viscontessa di Astor, Nancy Langhorne era solo una ragazzetta della Virginia, nata nel 1879 in una famiglia di ex-schiavisti in rovina dopo la guerra civile americana. Per tutta l’infanzia di Nancy i Langhorne vissero in assoluta povertà, ma con la costruzione delle ferrovie arrivò l’occasione per risollevarsi. Il padre di Nancy, che all’anagrafe era registrata come Nannie, con i treni fece i soldi e riuscì a garantire un futuro più roseo ai suoi numerosi figli.
Per prima cosa si trasferirono tutti in una enorme dimora dotata di ogni comodità. E appena possibile Nancy e sua sorella Irene furono spedite a New York per frequentare la scuola per signorine di Miss Brown dove si apprendevano le buone maniere necessarie a trovar marito. Nonostante i suoi soldi e la sua bellezza, però, Nancy era considerata dalle compagne una rozza provincialotta. Un marito però lo trovò in fretta. A 18 anni sposò Robert Gould Shaw II, proprietario terriero e gran bevitore. Nancy si lamentava continuamente del marito ubriaco e nel 1903 finalmente divorziò, dopo averlo già lasciato varie volte, la prima già durante la luna di miele. Un anno dopo visitò l’Inghilterra insieme alla sorella Phyllis. L’occasione era l’apertura della stagione di caccia alla volpe. Al ritorno sembrava un’altra. In Inghilterra era stata, la Virginia non sapeva darle alcuno stimolo. Perciò il padre la incoraggiò a trasferirsi, cosa che fece nel 1905. Proprio quell’anno conobbe Waldorf Astor che entro sei mesi portò all’altare. Erano una coppia molto ben assortita, simili per carattere, e condividevano le origini americane – gli Astor si erano trasferiti nel Regno Unito per allevare i figli secondo le maniere aristocratiche. Erano addirittura nati lo stesso giorno dello stesso anno.
La buona società inglese la amava molto: era bella, interessante, piena di verve, con una conversazione salace che metteva a posto persino i commenti più impertinenti. E tuttavia era molto religiosa, addirittura devota. Tutto questo confondeva gli inglesi ma al tempo stesso li deliziava. Prima delle nozze, a una donna che le domandò con malignità se fosse venuta in Inghilterra per rubare i mariti alle inglesi rispose senza scomporsi: “sapesse cosa ho passato per liberarmi del mio!”
La coppia si sposò a Maggio del 1906 e si trasferì nella residenza di Cliveden nel Buckinghamshire, dono di nozze del suocero. Presto casa Astor divenne un salotto molto ben frequentato. Di lì passavano, e spesso di fermavano, Rudyard Kipling e Winston Churchill ma anche Henry Ford e l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria. Allo scoppio della prima guerra mondiale Nancy accettò di trasformare la sua casa in ospedale e si diede da fare per aiutare. Già apprezzata in società per la sua arguzia nel parlare e i suoi interessi culturali, divenne anche un’eroina. Ne approfittò poco dopo cogliendo l’occasione di entrare in politica.
Viste le frequentazioni del suo salotto, e la carriera politica del marito che era membro della Camera dei Comuni, di politica Nancy si occupava già da un pezzo, ma solo per spalleggiare il consorte. Accadde però che Waldorf ereditasse il posto alla Camera dei Lord alla morte di suo padre nel 1919. Si liberava dunque un seggio alla Camera dei Comuni. Nancy allestì una energica campagna elettorale e si candidò con il partito conservatore. Vinse. A partire dall’anno precedente alle donne era consentito entrare in Parlamento e le donne di età superiore ai 30 anni potevano anche votare. A quel bacino elettorale si rivolse Nancy. “Se non potete avere un uomo in grado di combattere, prendete una donna in grado di combattere”.
Non era la prima donna eletta in Parlamento, prima di lei c’era stata Constance Markiewicz che però non aveva mai formalmente preso il suo posto né partecipato alle sedute. Nancy mise tutti in imbarazzo quando ci si rese conto che in Parlamento non era previsto un bagno per le signore, mai servito prima. I suoi discorsi sferzanti lasciavano il segno, tanto che fu addirittura inventato il termine ‘astorismo’. Subì ogni attacco sessista possibile ma non cedette mai terreno, anzi interrompeva senza remore chi non le cedeva la parola. Arrivò a dire che i suoi stessi compagni di partito avrebbero “preferito un serpente a sonagli al posto mio”.
Il suo impegno era tutto a favore delle donne e dei loro figli. Si batté per l’estensione del diritto di voto a 21 anni, chiese condizioni di divorzio identiche per uomo e donna, supportò le donne divorziate sul lavoro, si spese per migliorare l’educazione dei bambini e auspicò addirittura la parità salariale. Non ottenne molto, ma fece sentire la voce delle donne. Riuscì però a far passare una legge a cui teneva molto e che impediva l’acquisto e il consumo di alcol sotto i 18 anni. quante ne aveva passate a causa dell’alcolismo del marito. Per tutta la vita rimase una proibizionista convinta. Era anche una conservatrice convinta ma quando i lavoratori scioperarono nel 1926 era a Hyde Park insieme ad altre volontarie per aiutarli.
Nel 1928 vinse ancora le elezioni ma la sua carriera politica iniziò a declinare quando negli Anni ’30 circolavano voci sul suo coinvolgimento con il nazismo. Non era un mistero che gli Astor sostenessero la politica di Chamberlein che per evitare la guerra caldeggiava un accordo con la Germania di Hitler. Pare che nel salotto di Cliveden i riunisse regolarmente un gruppo filonazista soprannominato proprio Cliveden Set.
Non fece bene alla sua immagine pubblica neanche il viaggio in Unione Sovietica insieme all’amico George Bernard Shaw. Lui elogiava apertamente il comunismo mentre lei, pur dichiarandosi contraria, fu accusata di essere troppo indulgente verso il regime di Stalin. Gli Anni ’40 segnarono il declino definitivo della sua carriera politica. Certe posizioni, incluso un antisemitismo esplicito, con la guerra in corso non erano più tollerabili. Quello che fino a qualche anno fa veniva considerato un modo di esprimersi un po’ sopra le righe, ora metteva in imbarazzo persino i conservatori. Nel 1945 il partito e il marito si coalizzarono per convincerla a lasciare le scene. Nancy accettò, ma non senza proteste. L’attrito provocò persino qualche guaio familiare, tanto che lei e Waldorf si allontanarono arrivando a vivere da separati in casa. Solo poco prima della morte di lui si riavvicinarono. Rimasta sola, e sempre più isolata per il mutato clima politico, visse gli anni che le restavano al margine di una vita che non aveva più per lei un ruolo da protagonista.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati