L’hotel, di Dana Maria Stifren, Golem edizioni 2023, recensione di Daniela Domenici

Questa opera prima di Dana Maria Stifren, autrice toscana, ha come sottotitolo “un viaggio, un abisso, un approdo tutto al femminile” e la parola “abisso” ci dà un primo input per capire che questa storia gialla al femminile, ci porterà verso qualcosa di misterioso, d’imprevedibile, anche di doloroso e talvolta violento.

L’autrice ambienta il suo libro a New Orleans negli anni Cinquanta del 1800 e pone al centro della vicenda una nobildonna, miss Rosemary Merrick, che ha creato e gestisce l’hotel che dà il titolo al libro e che ha già una nota distintiva molto strana, ospita soltanto donne, ma solo alla fine scopriremo il perché di questa scelta.

All’hotel di miss Merrick l’autrice contrappone un’altra struttura, la casa di tolleranza di Angela Flegel e di suo marito che è strettamente legata, e il motivo lo scopriremo lentamente grazie ai flashbacks, con l’hotel. Bella la figura di Halima, la governante tuttofare di miss Merrick, ricorda un po’ Mamie di “Via col vento”, e anche quella di Adelina, una delle ragazze che lavorano per i Flegel.