tenderness, what else? di Loredana De Vita

Al di sopra di tutto resta la tenerezza che è consapevolezza del fatto che oltre ogni cielo grigio e bigio splende l’azzurro luminoso di un cielo puro e senza confini.
La tenerezza di uno sguardo che abbraccia il tempo, lo accoglie, si affida e non ha paura poiché sa che solo nella mitezza e nella bontà di ogni relazione con il creato è possibile vivere dignitosamente tutto, dalla gioia al dolore, dal sacrificio all’appagamento del proprio essere.
La tenerezza delle piccole cose che hanno dimora nel cuore e che malvagità e interesse non corrompono, né rabbia e ira percuotono poiché le piccole cose sono indistruttibili, sono le radici di quel bene che se solo coltivassimo di più potrebbe rendere più bello e completo ogni raccolto del vivere quotidiano.
La tenerezza di una voce gentile che comprende e non spadroneggia nel tuo mondo, ma ne ha cura poiché non è solo voce parlante, ma cuore che ascolta.
La tenerezza del silenzio che ode e narra e consola e guida poiché nessuno è completo, nessuno può bastare a se stesso in quanto la storia dell’altro è anche la storia di ciascuno ed è una storia che nessuno dovrebbe osare negare.
La tenerezza del pudore e dell’autenticità che nella fragilità delle persone nutrono il senso profondo dell’essere e ne hanno cura.
Ecco, dovremmo immergerci nella tenerezza, assumere il suo aspetto, vestire il suo aroma, donare la sua fragranza affinché ognuno che soffre possa trovare un sorriso.