viaggiare, di Loredana De Vita

Viaggiare, metamorfosi di un io che ritrova il suo nome, lo pronuncia, lo invoca nell’attimo vibrante della memoria.
Viaggiare dentro e fuori l’essenza, sciami di pensieri si frantumano in scintille di vita, sentinelle e custodi di amore sogni e desideri, guardiane vigili contro la fuga di senso.
Viaggiare nei luoghi, spazi del cuore, cornici di opere incomplete e di sogni mai sognati, di inizi senza conclusione, infiniti, come conclusioni senza inizio che, improvvise, si commuovono al suono del tuo nome e lo nominano come eco che riproduce la vita.
Viaggiare oltre il tempo, il ricordo, unica meta la memoria di un sorriso e la carezza vigile di uno sguardo che osserva e abbraccia, accoglie e sprona, inventa il nuovo in attesa di un richiamo, una voce, un gesto, un sospiro, dell’infinito tutto che dorme ma non tace, che cura e dona riposo.
Viaggiare, ali libere di toccare il cielo e cantare una canzone stonata, forse, ma inno di umana libertà.