L’anno dei destini incrociati, di Bea Buozzi, Morellini editore 2023, recensione di Daniela Domenici

Superlativamente splendido, divertente, avvolgente, accattivante e tanto altro ancora è L’anno dei destini incrociati” di Bea Buozzi, scrittrice e giornalista nata sotto il segno della rondine ma stanziale a Milano, che ho letto in un soffio nonostante le sue 300 pagine che volano via e che mi ha fatto commuovere e sorridere per vari motivi.
In primis per aver creato un palazzo a Milano, palazzo Ranieri, e aver immaginato e raccontato, con straordinaria bravura, la storia di ogni condomino/a, i destini incrociati del titolo, Oreste, Agnes, Bea e Buk, la signora Merlizzi, Olga e Vlad, Bronte e Diana, Andrea, Maurizio e il loro Macondo, e poi Regina, Atman, l’appuntato Vito Core e Colomba, una carrellata di personaggi/e di cui t’innamori sin da subito e che non vorresti più lasciare perché ti sono entrati/e nel cuore: standing ovation, Bea!
Originale l’escamotage di suddividere la narrazione cronologicamente nei dodici mesi di quest’anno (sì, c’è anche dicembre anche se non è ancora arrivato…) e alla fine di ogni capitolo la sintesi dei fatti più importanti che sono accaduti nel mondo in quel mese: bravissima!
E concludo con i complimenti per lo stile narrativo assolutamente perfetto, ricco, denso, variegato, con riflessioni profonde da parte di alcuni/e dei/lle protagonisti/e la cui caratterizzazione psicologica è semplicemente magica, intinta nell’ironia ma con rispetto e delicatezza.
PS il titolo è stato scelto in omaggio a Italo Calvino, di cui il 15 ottobre scorso ricorreva il centenario della nascita, e al suo “Il castello dei destini incrociati”.