come una foglia, di Loredana De Vita

Sentirsi foglia e goccia e lacrima e sangue e vuoto, infinito vuoto, causato dall’ennesima donna “fatta morta”. Una foglia leggera che cala piano piano nell’abisso in cui è stata precipitata, che non perde la sua bellezza sotto il piede che la calpesta, che nella morte non perde la sua libertà, ma diventa indice teso per accusare l’ignoranza malefica del suo persecutore e del silenzio che ne ha circondato l’azione. Un persecutore che porta con sé anche tutti i nomi degli assassini che lo hanno preceduto e che resta comunque un perdente con la presunzione del potere sull’amore ma che nei fatti amore non sa che cosa sia e che non è che putrido fango nella sua stessa vita. Fango che vomita sugli altri prima di strozzarsene, fango che ha tolto la vita alla donna che voleva possedere ma che invece segnerà lui per sempre del suo marciume.
Violenza, donne fatte morte, sempre più giovani o, meglio, troppe giovani insieme alle troppe di ogni età. Non basta “dettare linee guida”, che presa in giro! La violenza non si combatte con linee guida, ma con una rivoluzione culturale che elimini i ruoli stereotipati e infonda in ciascuna persona la consapevolezza della propria libertà in quanto persona umana. Non basta dolerei e commuoversi una volta di più e poi andare avanti senza cambiare radicalmente nulla. Educazione all’affettività, alla sessualità sono essenziali e non solo nelle scuole, ma serve anche una concreta educazione all’emotività poiché è sempre più evidente che si stia perdendo la dimensione del riconoscimento, gestione e ricongiungimento con le proprie emozioni affinché sia possibile rendersi consapevoli anche delle emozioni degli altri.
Educazione all’altro, per uscire dall’’egocentrismo che conduce all’idolatria di se stessi. Educazione alla vita, alla comprensione che essa non sia qualcosa che ci spetta e di cui possiamo fare quello che ci pare senza limiti e vincoli. Educazione alla vita non come uso e abuso secondo i propri interessi, ma come proseguimento di un percorso di cui ciascuno deve essere parte non per caso, ma per dare valore all’esistenza tutta. Educazione a una vita da non sprecare credendo di essere superiori. Educazione a un presente che nell’attimo del suo essere vissuto è già futuro. Educazione nei fatti, nei gesti, nelle modalità di relazione dove nulla può essere lasciato al caso è tutto deve afferire alla centralità della persona umana, creatura nel creato… foglia, goccia, lacrima, sangue in un infinito che non sia più vuoto ma senso e direzione, partenza e approdo, significante e significato.