fango (a Giulia), di Adele Libero

Fresca era l’erba ma non la sentivi,
pungenti i rovi di quel buio ciglio,
senza la voce per chiedere aiuto,
lontano quel ragazzo che t’ha amato.

La luna adesso usciva dalle nubi
per vegliare sul sonno tuo infinito,
qualcuno poi t’avrebbe ritrovata,
di fango e sangue il corpo tuo vestito.

La culla dell’amore t’ha ingannata,
la morte sugge l’attimo smarrito