La morte della Romanziera, di Marcella Formenti, Morellini editore 2024, recensione di Daniela Domenici

Un romanzo davvero originale, attraente, coinvolgente, dalla trama densa di mistero, molto teatrale, questo e tanto altro è “La morte della Romanziera” di Marcella Formenti che ho apprezzato per vari motivi.

In primis per il suo essere profondamente siculo sia nei dialoghi in una lingua molto arcaica, senza traduzione, che nella descrizione dei paesaggi che, ancora, di alcune tradizioni dell’isola; l’autrice colloca la sua storia tra il 1947 e il 1949 e la contestualizza in modo perfetto anche nei piccoli dettagli.

Complimenti per la caratterizzazione psicologica dei/lle tanti/e coprotagonisti/e, dal fratello Bernardo, onorevole a Roma, a Ruggero, autista tuttofare della Romanziera, dalle suore del convento di Torretta e Benedetta, che vive con loro, alle forze dell’ordine, Lombardo e Granata in particolare, che cercando di fare luce sulla sua morte alquanto misteriosa. Solo nelle ultime pagine, come in un vero giallo, si saprà chi sia la persona che ha architettato questo e anche gli altri fatti luttuosi che non vi anticipo: bravissima!