La nuova Didone, di Rudolf Borchardt, tradotto e curato da Claudia Ciardi, Via del Vento edizioni 2023, recensione di Daniela Domenici

Grazie ai volumetti gioiello della casa editrice pistoiese Via del Vento nella linea Ocra Gialla possiamo conoscere e apprezzare autori e autrici non italiani/e del Novecento e le loro opere inedite e rare.
In questo testo, tradotto e perfettamente curato da Claudia Ciardi, troviamo due racconti brevi di Rudolf Borchardt, un autore tedesco nato nel 1877, che ha vissuto a lungo in Italia, in particolare in Toscana, dall’inizio degli anni Venti; poi insofferente alla repubblica di Weimar dal 1932 non fa più ritorno in Germania dove gli è vietato pubblicare, viene arrestato in Lucchesia dalle SS nel 1944, con probabile destinazione Auschwitz, e muore al Brennero nel gennaio del 1945.
Sono due racconti che, dice la curatrice, appartengono alla stagione del disincanto di Borchardt, sono diversi, il secondo surreale ed erudito che si svolge in un non luogo, il primo, che dà il titolo al volumetto, ironico e un po’ caustico la cui protagonista è una donna, una nuova Didone, che per ottenere l’uomo che desidera sfodera tutta la sua creativa perseveranza.
Ci sembra importante sottolineare che Borchardt conosceva sette lingue, è stato un fervido traduttore dimostrando un profondo amore verso la cultura italiana ed è stato autore della traduzione della Divina Commedia in tedesco conclusa nel 1930.