accadde…oggi: nel 1930 nasce Giuliana Cini

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Giuliana Cini nacque a Torino il 14 marzo 1930, sorella minore del fisico Marcello. Si laureò in fisica a Torino il 15 dicembre 1951, discutendo una tesi sul decadimento β dei nuclei. Due anni dopo (il 6 luglio 1953) si laureò anche in matematica, con la dissertazione Polinomi di Laguerre di ordine e indice altissimo nell’irraggiamento di un sincrotrone.

Nel 1958 divenne assistente di ruolo nell’Istituto di Fisica dell’Università di Roma. Con il marito, Carlo Castagnoli, chiamato come professore ordinario a Torino, si trasferì nella città natale nel 1961 e nello stesso anno conseguì la libera docenza. Divenne professoressa aggregata della Facoltà di scienze MFN dell’Università di Torino dal 1969; dal 1973 divenne ordinaria di Struttura della Materia e dal 1988 ordinaria di fisica terrestre, afferendo all’Istituto (poi Dipartimento) di Fisica Generale. La Facoltà di scienze MFN di Torino le assegnò diversi incarichi di insegnamento, in particolare Complementi di Fisica Generale dal 1965 al 1979. Dal 1978 fu responsabile del gruppo Modulazioni e nuclidi cosmogenici dell’Istituto di Cosmogeofisica del CNR di Torino. Morì a Torino il 5 marzo 2005.
L’attività scientifica di Giuliana Cini iniziò nel 1953 a Torino e proseguì a Roma. I suoi primi lavori riguardano diversi aspetti di struttura della materia: polarizzazione dei nuclei per effetto Overhauser, risonanza paramagnetica in cristalli e radicali liberi, fenomeni di trasporto nei liquidi semplici, principio degli stati corrispondenti ed effetti quantistici, studio di punti critici delle sostanze semplici. Tornata a Torino, collaborò alla organizzazione del Laboratorio del Monte dei Cappuccini, soprattutto coordinando i lavori per allestire una stazione fissa per il rilievo delle variazioni di intensità della componente muonica dei raggi cosmici. A partire dagli anni Ottanta nello stesso Laboratorio avviò nuove linee di ricerca riguardanti le relazioni Terra-Sole negli ultimi millenni e la paleoclimatologia.
Nel 1980 Giuliana Cini e Devendra Lal, allora direttore del Physical Research Laboratory di Ahmedabad in India, pubblicarono un lavoro sulla modulazione dello spettro dei raggi cosmici dovuta alle variazioni dell’attività solare e sulla produzione di radiocarbonio in atmosfera, che è stato a lungo un articolo di riferimento in questo campo.
Nel 1988 ebbero inizio le sue ricerche riguardanti la misura della radioattività prodotta dai raggi cosmici nelle meteoriti. Giuliana Cini e il suo gruppo iniziarono a studiare le meteoriti da un punto di vista del tutto nuovo: ciascun meteoroide venne infatti considerato come un rivelatore in orbita, in grado di registrare informazioni sul flusso dei raggi cosmici a cui era stato esposto durante la sua permanenza nello spazio interplanetario, grazie alle reazioni nucleari generate dall’interazione con i raggi cosmici. L’analisi fornisce informazioni sulle variazioni dell’attività solare nel passato, e tale metodo è tuttora considerato molto affidabile per lo studio di tali variazioni su scala secolare. I risultati ottenuti sulle variabilità solari di scala undecennale e secolare ottennero ampi riconoscimenti e risonanza internazionale.
Sempre negli anni Ottanta Giuliana Cini diede inizio a una nuova linea di ricerca basata sullo studio di sedimenti marini e volta a ottenere informazioni sulla storia climatica degli ultimi millenni e sulle relazioni Terra-Sole. Determinante per questi studi è la scelta dei luoghi di prelievo dei cores di sedimento. Il Golfo di Taranto in particolare si è rivelato luogo unico al mondo per lo studio di sedimenti, poiché esso si trova sottovento all’area vulcanica campana: questo fa sì che a diverse profondità nel sedimento si trovino le tracce delle ceneri vulcaniche emesse durante le eruzioni avvenute nell’area campana, le cui date sono note grazie ad accurate registrazioni storiche, a partire dall’eruzione che distrusse Pompei nel 79 d.C., fino alla più recente eruzione del 1944.

Le serie temporali di vari indicatori, che coprono gli ultimi millenni, hanno permesso di ottenere interessanti risultati riguardanti le variazioni climatiche naturali e l’influenza dell’attività solare sul clima terrestre. Sono state infatti rivelate periodicità di origine solare (il ciclo di Schwabe di 11 anni delle macchie solari, il ciclo magnetico di Hale di 22 anni, il ciclo secolare di Gleissberg), periodi freddi legati a ridotta attività solare e periodi caldi, come il cosiddetto Medieval Optimum. È stato possibile anche studiare le variazioni climatiche di scala millenaria durante l’ultimo periodo glaciale e l’Olocene.
Giuliana Cini ha organizzato e diretto vari corsi della Scuola Internazionale di Fisica “Enrico Fermi” a Varenna (Early Solar system processes and the present Solar system, 1980; Solar-Terrestrial relationships and the Earth environment in the last Millennia, 1985; Past and present variability of the solar-terrestrial system: measurement, data analysis and theoretical models, 1996). È stata membro effettivo dell’International Association of Geomagnetism and Aeronomy, rappresentante dell’Italia nella Commissione Raggi Cosmici della International Union of Pure and Applied Physics. Chi ha conosciuto Giuliana Cini ha potuto apprezzare anche il trascinante e instancabile entusiasmo per la ricerca che ha caratterizzato tutta la sua vita.