Solstizio d’estate, di Lucia Barbera, Antea edizioni 2024, recensione di Daniela Domenici

Uno dei libri più affascinanti che abbia mai letto (e chi mi segue da tempo sa che non sono pochi…) questo di Lucia Barbera, sono appena riemersa dalla sua misteriosa magia e desidero parlarvene.

In primis è uno straordinario inno d’amore alla Sicilia, alle sue tradizioni, ai suoi paesaggi, alla sua mitologia, ai suoi cibi, alla sua storia, l’autrice dissemina la sua variegata e profonda cultura lungo le strade siciliane meno note, in percorsi suggestivi e magicamente attraenti, è un superbo invito a visitare questa terra (che appartiene anche a chi scrive…) con il cuore aperto alle emozioni che sa regalare: standing ovation, Lucia!

Complimenti meritatissimi allo stile narrativo ricco, colorato e impreziosito dall’inserimento di nomi, frasi, dialoghi e “cunti” in lingua sicula senza traduzione che danno un’ulteriore musicalità alla storia da lei immaginata che sceglie di contestualizzarla in uno dei giorni più magici dell’anno, il 21 giugno, solstizio d’estate; nella postfazione troviamo tradotti solo i termini piemontesi e panteschi (dell’isola di Pantelleria): bravissima!

E concludo con i complimenti alla caratterizzazione psicologica della protagonista e degli uomini che la affiancheranno, di volta in volta, in ogni percorso che decide di intraprendere per cercare la sua Itaca che alla fine troverà ma non vi anticipo dove e come…