Dosolina, l’angelo dei bambini, di Mara Di Noia, edizioni Spartaco 2024, recensione di Daniela Domenici

Sono appena riemersa dalle emozioni che mi ha dato questo splendido libro di Mara Di Noia, terapista alimentare e medico veterinario oltre che scrittrice, che ho conosciuto al Salone del Libro nello stand della sua casa editrice.

L’ho letto in meno di ventiquattro ore nonostante le sue 198 pagine perché non riuscivo a riemergere dalla magia del suo racconto al cui centro c’è Dosolina, una ragazza che nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, ha rischiato ogni notte la vita per portare in salvo, in biciletta, oltre il confine con la Svizzera, tanti “poupon”, tanti bambini, soprattutto ebrei. Per narrare la sua storia Di Noia ha trovato l’escamotage perfetto di narrare due storie in parallelo, quella di Dosolina, di Guglielmo e di Luisa e quella del dottor Alain, di sua figlia Jacqueline e di suo figlio Lucien; solo alla fine capiremo quale sia il fattore determinante che le lega: bravissima!

Complimenti meritatissimi per lo stile narrativo fatto di molte frasi brevi, lapidarie, dolorose, liriche, che fanno rimanere in un’apnea emotiva struggente, alternate con paragrafi, in un altro carattere di stampa, che descrivono sogni, desideri, ricordi, rimpianti: splendido!!!

Concludo con queste parole dalla seconda di copertina “un romanzo che mette in dialogo passato e presente, la memoria del prima capace di ricomporre il significato del poi”: grazie, Mara, per aver portato alla luce la storia di Dosolina.