Donne di carta in Sicilia, di Marinella Fiume, Il Palindromo 2024, recensione di Daniela Domenici

Questo libro di Marinella Fiume, che ha come sottotitolo “itinerari sulle orme delle scrittrici” e la prefazione di Fulvia Toscano, è un vero gioiello sia dal punto vista estetico che da quello del contenuto.

Iniziamo con i complimenti alla cover, opera di Chiara Nott dal titolo “Donne che parlano”, per poi ammirare la solidità del cartonato con le alette, una delle quali contiene una ulteriore sorpresa: una vera mappa cartacea delle donne “di carta” di cui parla Fiume in questo suo splendido saggio.

Perché “il viaggio in Sicilia non è un viaggio qualunque, non può mai essere solo uno spostamento fisico. E’ anzitutto un viaggio letterario” e questo libro è “una guida differente per una nuova esperienza della Sicilia” perché, come scrisse Goethe, “non è possibile formarsi un’idea giusta dell’Italia senza aver visto la Sicilia: qui sta la chiave di tutto” (concordo con Goethe avendo vissuto in Sicilia ben trentacinque anni della mia vita…).

Marinella Fiume, prolifica scrittrice ed ex Sindaca, per due mandati, di Fiumefreddo, traccia tre itinerari per parlarci delle straordinarie donne di Sicilia: Catania-Messina-Siracusa, Ragusa-Enna-Caltanissetta e Palermo-Trapani-Agrigento. E non si limita a narrarci, con un’empatia travolgente, queste, spesso dimenticate o mai conosciute, “donne di carta” ma arricchisce la sua narrazione con dettagli preziosi di arte e di mitologia di cui è una profonda conoscitrice. A conclusione di questo suo “viaggio” Fiume inserisce un dettagliato e ricco capitolo con le schede biografiche delle tantissime donne che ha “incontrato”.

Concludo con un piccolo dettaglio che mi riguarda: una delle scrittrici di cui parla Fiume, Helle Busacca, nata a San Piero Patti (ME) dove le hanno intitolato la biblioteca, è stata la mia meravigliosa docente di italiano e latino al liceo a Firenze dal 1973 al 1976, è stato un onore conoscerla e farmi arricchire dalla sua sconfinata cultura e dalla sua originalità: grazie Helle!