la bottega dell’antiquario, di Charles Dickens, riflessione di Loredana De Vita

Charles Dickens: La bottega dell’antiquario

Lungi da me la pretesa di una recensione su questo romanzo di Charles Dckens, “La bottega dell’ antiquario ” (BUR, 2021), la mia è solo una riflessione su uno di quei tanti libri che, dal passato, riescono ancora non solo a raccontare una bella storia, ma a farlo con stile, in tutti i sensi, umano e letterario.

Nel romanzo si narra la storia di Nell, una ragazzina nipote di un vecchio antiquario che, preso dalla smania di proteggerla e garantirle un futuro dal punto di vista economico, comincia a a giocare d’azzardo e a perdere a nche il poco che ha coprendosi di debiti con un losco figuro, Mr Quilp.

Nell si ritrova dolorasamente a vivere un’avventura accanto a suo nonno con il quale tenterà di sfuggire a tutto il male che per interesse la perseguita rimanendone  vittima nonostante quel male sarà alla fine sconfitto.

Una storia con un parziale lieto fine, dunque, ma quello che sorprende non è il finale, quanto la miriade di personaggi che l’autore è capace di descrivere con uguale intensità e dovizia a prescindere se siano buoni o cattivi.

La capacità peculiare di Dickens, infatti, resta quella di descrivere i contrasti non solo dal punto di vista di una società vittoriana divisa tra ricchi e poveri agli estremi, ma all’Interno della stessa categoria sociale quasi scandendo un ritmo di vita che prescinda dalla ricchezza o dalla povertà economica quanto piuttosto da quella morale.

Se la ricchezza è un fattore imprescindibile, sembra volerci dire  Dickens, quella che più segna l’animo umano è la povertà morale degli individui che possono diventare mostri contro i simili oltre che contro i diversi.

Il viaggio di Nell e del nonno è un viaggio non solo attraverso i luoghi, ma attraverso le persone e non importa che tale viaggio si concluda se il male resta nelle persone che non possono fare a meno di pensare solo ai propri interessi.

Il linguaggio è limpido, sebbene talvolta possa risultare un po’ prolisso, ma questo è dovuto non a una incompetenza dell’autore a una sua fragilità letteraria quanto al fatto che le sue opere venivano pubblicate in capitoli settimanali sui giornali prima di essere pubblicate in volume unico e questo creava l’inconveniente di dover mantenere da una parte desta l’attesa e dall’altra di ricapitolare le vicende essenziali.

“La bottega dell’ antiquario” (BUR, 2021) di Charles Dickens è un romanzo appassionante e profondamente umano.