Viaggio infinito, Al-Rihla, di Antonio G. D’Errico, Homo Scrivens 2024, recensione di Daniela Domenici

Ho avuto il piacere di leggere questo libro di Antonio G. D’Errico che ha come sottotitolo “Al-Rihla” che in arabo significa “il viaggio” e che narra la storia dei viaggi di due ragazzi, di origine marocchina, Youssef e Mohammed, che per un certo periodo, a Torino, si trovano a condividere il lavoro come camerieri in un ristorante di lusso e l’abitazione, che si ricontattano dopo tanti anni di distacco grazie a Facebook e lentamente, con un’iniziale difficoltà, provano a fare il riassunto delle loro vite in quel lungo periodo.

Youssef e Mohammed hanno alle spalle storie familiari dolorose e diverse che hanno un fil rouge, il desiderio di trovare una sistemazione, una serenità, un approdo al loro “viaggio infinito” in Italia; Youssef le troverà tornando a Tangeri, Mohammed rimanendo nel nostro paese.

Sullo sfondo delle loro storie l’autore inserisce alcuni fatti drammatici, l’attentato al Bataclan, quello a Nizza e il naufragio a Cutro, che hanno provocato decine di morti/e innocenti.

Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e del Gruppo Abele, è autore della prefazione che si sofferma soprattutto sul tragico naufragio davanti alle coste calabresi; mentre lo scrittore, giornalista e poeta Younis Tawfik, originario dell’Iraq, nella sua postfazione svela quale sia stato l’input che ha dato lo spunto allo scrittore per dar vita a questo libro: complimenti!