Spilli, di Greta Olivo, Einaudi 2023, recensione di Daniela Domenici

È pura poesia questo splendido romanzo d’esordio della giovane scrittrice romana Greta Olivo che trascina e commuove magistralmente sin dalla prima delle sue 198 pagine che si leggono in un soffio in un’apnea emozionale da cui è difficile riemergere.

La protagonista è una ragazza, Livia, che è una giovane promessa dello sport ma che, purtroppo, lentamente, comincia a vedere sempre meno perché “nel suo sguardo esiste un angolo cieco, un buio che la sera può diventare impenetrabile: piccole come spilli le cose spariscono all’improvviso”. Livia ha due splendidi genitori che le danno fiducia, le stanno vicino, l’ascoltano e l’assecondano quando deve cominciare a imparare a vivere senza vedere, lentamente ma inesorabilmente. L’autrice la segue nel suo percorso scolastico, ne descrive, in modo straordinario, le difficoltà sia con i compagni che con i docenti che, soprattutto, con i luoghi ma Livia si rivela un’adolescente tosta e coraggiosa con tanti, inevitabili momenti di fragilità, di sconforto, di paura di non farcela ma nonostante tutto non si arrende: standing ovation!

Complimenti per lo stile narrativo semplicemente perfetto, ricco e variegato e per la caratterizzazione dei/lle tanti/e co-protagonisti/e: bravissima!

Concludo con una citazione dalla seconda di copertina che mi sembra racchiuda il messaggio che Olivo vuole lasciarci “insieme a Livia scopriamo che da qualche parte c’è sempre un punto di luce, Basta trovarlo, prendere un bel respiro e fare il primo passo per raggiungerlo”: grazie Greta!