l’avversario, di Emmanuel Carrère, recensione di Loredana De Vita

“L’avversario” (Adelphi, 2013) è un libro di Emmanuel Carrère che narra, o meglio, riporta il processo e la storia di un crimine realmente avvenuto il 9 gennaio 1993 in Francia quando Jean-Claude Romand uccide la moglie, i figli, i genitori che abitavano in un’altra località, poi torna nella sua casa intenzionato a togliersi la vita, ma fa trascorrere venti ore prima di entrare in azione e lo fa con una sistematicità e lucidità tali da portare a pensare che abbia calcolato tutto per riuscire a non morire.
Questo libro narra la vicenda giuridica riportando i fatti e anche quello che è dietro i fatti come le lettere intercorse tra l’autore e il criminale, i dialoghi con gli amici e gli avvocati e i volontari di assistenza nel carcere. Il quadro che ne esce è davvero inquietante ed è anche la motivazione che ha spinto Carrère a chiedere di partecipare al processo per scriverne un libro: comprendere l’incomprensibile.
È incomprensibile, infatti, non solo il gesto finale dell’assassino, ma anche come vi sia arrivato. Come abbia potuto per anni fingere di essere chi non era senza suscitare dubbi, come abbia potuto conservare una lucidità tale, pur non essendo malato come dichiarato dagli psichiatri che lo hanno seguito, eppure rendersi colpevole di crimini così efferati.
Il Romand è una persona capace di mentire a se stessa prima che agli altri e crederci così tanto da adeguarsi a ogni realtà possibile gli si possa presentare con semplicità e ingenuità tali da non far mai sorgere il dubbio che stia mentendo.
Il dubbio, però, resta nello scrittore e nel lettore, poiché anche il suo pentimento e desiderio di cambiamento potrebbero essere metodici adeguamenti per ingannare chi lo circonda.
Chi è quest’uomo? È avversario di se stesso? Di certo un criminale la cui lucidità è una trappola così ben congetturata da trarre in inganno chiunque.
“L’avversario” (Adelphi, 2013) è un libro di Emmanuel Carrère che inquieta e lascia un vuoto dentro, scritto con la scorrevolezza e la capacità introspettiva di un autore capace di discernere e di raccontare l’invisibile con intelligenza e abilità linguistica innegabili. È un libro che coinvolge e pone tante domande, ne suggerisco la lettura.