L’innocenza dello squalo, di Stefania Diedolo, Youcanprint 2022, recensione di Daniela Domenici

Superlativamente splendido, struggente, appassionante e tanto altro ancora è quest’opera della scrittrice Stefania Diedolo dalle cui pagine sono appena riemersa, dopo essere rimasta in un’apnea emozionale ininterrotta, con un’intensa commozione e una gratitudine ineffabile per aver scelto di trattare, in modo magistrale, un argomento non facile, doloroso, ma purtroppo reale e molto diffuso che scoprirete lasciandovi inondare dalla magia di quest’opera: grazie, Stefania!

Il protagonista è Guido, un giovane uomo che è diventato un imprenditore di successo ma che si trova a fare i conti, all’improvviso e in modo inaspettato, con la sua adozione quando aveva sei anni e “con un passato violento e doloroso. L’innocenza dello squalo è un dramma a tinte forti dove personaggi diabolici e personaggi puri fino alla crudeltà sono calati in un meccanismo irrefrenabile. Nella sua ricerca della verità Guido sa che dovrà spingersi al di là di ogni evidenza, di ogni certezza. Solo alla fine, attraverso implacabili colpi di scena, ritroverà se stesso”; e lo farà anche grazie all’aiuto di Lisa, la sua straordinaria compagna, che gli starà sempre vicino in questo suo cammino di consapevolezza insieme ai genitori adottivi perché “per liberarci dalle staticità che ci impediscono di evolvere dobbiamo assolvere prima di tutto noi stessi/e e poi coloro che incontriamo durante il nostro cammino che, per un motivo o l’altro ci arrecano dolore…riuscire  a vederci dall’esterno e imparare ad amare i nostri limiti e le ferite che abbiamo ricevuto in dono dai nostri genitori è la chiave di volta per essere felici. Solo la trasformazione di quelle ferite in radici ci permetterà di divenire querce radicate e forti”: standing ovation!