e ogni respiro puro trova la sua pace, di Tiziana Mignosa

Quando il velo la valle tocca
la Luce che la verità rivela
fa come il vino per lo stolto
quando lo beve a colazione
.
E il rintocco incalza
sui coperchi che uno dopo l’altro
sulla terra tuonano
nude le pentole mostrano
come in realtà il nero fosse bianco e il bianco nero
.
Il percepito
allora
come coltello aguzzo nella carne
si fa ancor più lama
.
Alcuni suonatori di campane
per ingarbugliare meglio la vile narrazione
parlano d’Amore
ma in verità
al burrone spingono
.
E nonostante abbia
nel tempo l’arte del tranello raffinato
l’oscuro sempre più la sua faccia mostra
il vissuto allora si fa pugno e ala
.
Coi fatui fuochi d’artificio
l’Anima del mondo ha disordinato
ma prima che l’ultima scena abbia atto
agonizzando
rincara l’oppio sulla dose
.
Anche se così può non sembrare
come l’acqua dentro al secchio
quando si riversa su chi dorme
l’avvento della Luce egli in verità appoggia
.
Nell’ora in cui l’aria
col fuoco si congiunge
e l’acqua partorisce fango e pietre
laddove ogni segreto viene svelato
sulla terra aumenta lo scompiglio
.
e la profezia si desta
sul tempo che rincorre il tempo
che il sodalizio sbroglia
tra la pula e il grano
.
Certo della sua vittoria
il perfido s’aggiusta la corona
e il Cielo pare perdere splendore
ma d’improvviso avviene il Salto
e tutto si ribalta
.
e mentre ogni casella
senza più alcun frastuono
dov’era attesa torna
finalmente nasce l’alba
e ogni respiro puro trova la sua pace
.
tiziana mignosa
agosto duemilaventuno