Storia del signor Vais, di Camilla Osemont, Temposospeso 2024, recensione di Daniela Domenici

È pura poesia, molto simile a una sonata questa splendida, struggente novella-fiaba di Camilla Osemont, scrittrice al suo esordio, che accarezza la mente e il cuore di chi legge.
Osemont ha immaginato che tutto avvenga in un condominio fatto di soli tre piani con un portiere. Al primo piano abita Leda, una cantante jazz, al secondo il protagonista, Gladiolo Vais, e al terzo un pianista, Guido; tutti e tre sono timidi e riservati, hanno paura di disturbare, comunicano con biglietti e lettere scritte a mano, come una volta, sembrano personaggi fuori dal tempo. E l’autrice è davvero magica nel descrivere i tentativi, spesso goffi, di interazione tra i tre che racchiude in capitoli caratterizzati dai quattro tempi di una sonata che si conclude con un “adagissimo”: standing ovation!
Immagino che Osemont abbia scelto di chiamare Gladiolo il signor Vais per la forza, l’integrità e la passione simboleggiate da questo fiore; e forse Leda, la cantante del primo piano, per la forza della seduzione che è associata al suo nome nella mitologia.
Ci auguriamo che l’autrice ci regali presto un’altra novella-fiaba come questa, abbiamo bisogno di carezze per l’anima!