Hanami libro IV, di Kate Connelly, traduzione di Paola Sacchi, Mòn edizioni 2024, recensione di Daniela Domenici

Kate Connelly è una scrittrice australiana che ha vissuto per sei anni in Giappone, paese in cui ha voluto ambientare questa sua serie il cui titolo originale è “The smile of the sun”. Accanto al titolo c’è un numero progressivo perché «Món Edizioni ha voluto rispettare la volontà iniziale dell’autrice Kate Connelly di editare l’opera in più volumi in omaggio al concetto di romanzo d’appendice, tanto diffuso a cavallo fra il XIX e il XX secolo, e agli scrittori che hanno reso popolari le pubblicazione a fascicoli, come Robert Louis Stevenson, Charles Dickens o Emilio Salgari». Ho già avuto il piacere di apprezzare e recensire i primi tre libri, sempre perfettamente tradotti da Paola Sacchi, ed ecco ora il quarto e ultimo che conclude la serie.
In questo nuovo romanzo, che ho divorato in meno di ventiquattro ore, alla protagonista Emily, che nel libro precedente ha sposato un ex samurai, nasce una figlia Yoko e anche a suo cognato Ryan, che ha sposato pure lui una donna nipponica, nasce un figlio. Poi accade un evento drammatico (che non vi anticipo) che sconvolge la vita di Emily; a questo si aggiunge l’arrivo di una lettera dall’Inghilterra da parte di sua madre che prima di morire vuole rivelare alcune verità alla figlia. Tutto questo la spinge a mettersi in viaggio verso la Palestina, un lungo e non facile cammino da Yokohama che le permetterà di fare pace con i fantasmi del passato e provare a immaginare una vita diversa. Splendide e dettagliate le descrizioni delle città che Emily e la sua guida attraversano per arrivare a Gerusalemme.
Mi fermo qui altrimenti vi “spoilero” tutta la trama, così avvincente che non riuscirete a riemergere fino al finale assolutamente inatteso ma perfetto: complimenti di vero cuore a Kate Connelly!