La casa di Bath, di Ana Maria Navales, traduzione di Anna Sammartino, Via del Vento edizioni 2024, recensione di Daniela Domenici

Ho avuto il piacere di leggere questo nuovo libretto gioiello della collana “Ocra gialla – testi inediti e rari del Novecento” della casa editrice pistoiese Via del Vento di Ana Maria Navales, scrittrice spagnola nata nel 1939 e morta nel 2009, tradotto e curato da Anna Sammartino.
In questo volumetto sono presenti tre prose tratte dalla raccolta “Cuentos de Bloomsbury” liberamente ispirate ai personaggi e ai fatti del gruppo di Bloomsbury fondato da Virginia Woolf e da suo marito Leonard nell’omonimo quartiere londinese. I titoli dei tre racconti sono “La casa di Bath”, “I vecchi tempi” e “Il mio cuore è con te”; quest’ultimo è una lettera che Navales immagina di scrivere, impersonandosi in Virginia, a Ethel Smith, compositrice, scrittrice e attiva femminista con la quale Virginia ha avuto una relazione. Il secondo racconto ha per protagonisti Vanessa Bell, chiamata Nessa, sorella di Virginia, e Duncan Grant, pittore scozzese, di cui s’innamorò dopo la separazione dal critico d’arte Clive Bell, con cui visse fino alla fine della sua vita, nonostante la sua dichiarata omosessualità, e dal quale ebbe una figlia, Angelica.
Molto originale la scelta di Navales di vestire i panni di Virginia Woolf divenendone così l’io narrante perché forte è l’empatia con il suo vissuto come ha dichiarato la scrittrice che tratta, nella maggior parte dei suoi racconti scritti tra il 1975 e il 1982, tematiche come la rottura di tabù morali, la demistificazione del matrimonio, l’emarginazione sociale e il femminismo.