accadde…oggi: nel 1863 nasce Ellen Churchill Semple, di Ilaria Ricci

La geografia di Ellen Churchill Semple

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Ha accompagnato l’umanità sin dai suoi primi timidi passi, ma non ha ottenuto legittimazione scientifica fino al XIX secolo: la geografia è una disciplina meravigliosa, un esercizio di comprensione della realtà per come essa si presenta. Il moderno pensiero geografico ha affrontato un percorso travagliato, scandito da fasi talvolta antagoniste che hanno contrapposto chiavi di lettura diverse a un quesito comune: come interagiamo con la natura, ed essa con noi? Quali rapporti di forza intercorrono tra l’ambiente naturale e l’umanità? In tanti hanno cercato di formulare risposte più o meno convincenti a questa domanda, eppure per più di cinquant’anni nessuna voce è risuonata in modo tanto autorevole e chiaro quanto quella della geografa americana Ellen Churchill Semple.

Infuria la guerra civile quando Semple nasce a Louisville, nello stato unionista del Kentucky, l’8 gennaio del 1863. Proviene da una famiglia agiata che le fornisce un ambiente intellettualmente stimolante, nonché un’istruzione presso il prestigioso Vassar College di Louisville. Sin da subito Semple si rivela una studiosa poliedrica, affascinata dalle materie più diverse: si appassiona ai classici, all’economia, alle scienze naturali e alla storia. È durante gli anni della scuola che matura il suo interesse per la geografia, che rappresenta per lei la perfetta unione tra due materie che le interessano particolarmente, la scienza e la sociologia. Nel 1882 Ellen Semple si diploma al Vassar College, ed è soprattutto il periodo successivo al diploma a risultare particolarmente interessante per comprendere i successivi sviluppi della sua carriera. Nell’estate del 1887 compie un viaggio con la madre a Londra, dove viene presentata a un ex studente di Friedrich Ratzel, professore di antropogeografia all’Università di Lipsia. Grazie a questo incontro Semple ha modo di leggere il primo volume dell’Anthropogeographie di Ratzel, opera-manifesto delle sue teorie geografiche.

A Ratzel si attribuisce la paternità del primo paradigma teorico della storia del pensiero geografico moderno, il determinismo ambientale. Come il determinismo filosofico, questa teoria presuppone un’inesorabilità che, se applicata al rapporto tra umanità e natura, implica una relazione unidirezionale in cui è la natura a indurre reazioni, cambiamenti e adattamenti in donne e uomini. Sebbene obsoleto, questo punto di vista è stato fondamentale nel processo di maturazione metodologica della disciplina geografica. Ciò che la mia tesi indaga non è tanto la validità attuale della teoria, pressoché superata, quanto la sproporzione nel merito attribuito a Ratzel di averla formulata e diffusa, laddove esso appartiene in larga misura, se non totalmente, a Semple. L’avevamo lasciata a Londra, intenta a scoprire per la prima volta le teorie di Ratzel. La lettura dell’Anthropogeographie la colpisce così tanto che decide di trasferirsi a Lipsia per frequentare le lezioni del professore. In quanto donna non le viene concessa l’immatricolazione, ma ciò non le impedisce di ascoltare le lezioni e partecipare ai seminari. Farà nuovamente ritorno in Germania nel 1895 per approfondire i suoi studi con Ratzel, ma l’Università non le concederà neppure la laurea o il dottorato. Ciò non frena il successo di Semple: tornata negli Stati Uniti si dedica a una serie di pubblicazioni, ottenendo popolarità con l’articolo The Anglo-Saxons of the Kentucky Mountains: A Study in Anthropogeography e con il suo primo libro American History and its Geographic Conditions. Complice la difficoltosa traduzione dal tedesco, la complessità della scrittura e l’applicabilità limitata al contesto europeo, le teorie di Ratzel non erano riuscite a imporsi molto al di fuori della Germania. Per la prima volta, invece, Ellen Churchill Semple non soltanto le presenta al pubblico americano ottenendo un inaspettato successo, ma le rielabora, modificandole e facendole totalmente sue. Negli anni seguenti la sua carriera è costellata di successi e riconoscimenti: nel 1904 è una delle uniche due donne a entrare a far parte della Association of American Geographers, di cui diverrà successivamente la prima presidente. Nel 1906 le viene offerta la cattedra di antropogeografia all’Università di Chicago, dove insegnerà fino al 1920, sebbene con uno stipendio notevolmente inferiore rispetto ai suoi colleghi uomini. La vera e propria consacrazione come pietra miliare della storia della geografia avviene con la pubblicazione del suo secondo libro nel 1911, intitolato Influences of Geographic Environment. Il libro nasce da un’esplicita richiesta di Friedrich Ratzel, il quale, prima della sua morte avvenuta nel 1904, aveva chiesto a Semple di tradurre in inglese la sua opera Anthropogeographie. La studiosa però fa molto di più di una semplice traduzione: utilizza il testo ratzeliano liberamente, riorganizzandolo, introducendo nuova documentazione per chiarirne i contenuti, eliminando o riducendo sezioni, aggiungendone altre, utilizzando nuovi concetti frutto di ricerca personale totalmente estranei all’Anthropogeographie, producendo un’opera completamente autonoma. Nella mia tesi faccio notare come Ratzel nel secondo volume del suo libro, che ha avuto molta meno risonanza, tende a tornare sui suoi passi e mitigare le proprie stesse tesi; va quindi ridimensionata la sua totale aderenza alla teoria deterministica, e soprattutto non è a lui che si può attribuire la popolarità della stessa. È Semple che raccoglie il testimone e sposa il determinismo ambientale completamente, trasformandolo in una sentenza inevitabile di influenza della natura sulla razza umana.
A lei si deve anche la fortunatissima diffusione del paradigma deterministico. Sono diversi i motivi per cui le sue opere hanno riscosso tanto successo, e su di essi ho voluto focalizzarmi nel terzo capitolo, il cuore della mia tesi, proprio perché al di là delle teorie, sono state le caratteristiche peculiari di questa donna straordinaria a determinarne la popolarità. Chiaramente alcuni aspetti logistici hanno contribuito a creare un terreno fertile: il fatto che scrivesse in inglese, raggiungendo un pubblico molto ampio, e il fatto che insegnasse nelle università, potendo così influenzare il pensiero metodologico delle nuove generazioni di geografe/i. Il vero punto di forza personale di Ellen Churchill Semple è però la sua raffinatezza stilistica, tanto nello scritto quanto nel parlato. Laddove la scrittura di Ratzel è oscura, difficile, a tratti inaccessibile persino a chi parla tedesco, lo stile di Semple è asciutto ed elegante, preciso ma ricercato. Le sue opere sono sì scienza, ma anche letteratura, «darwiniane nel metodo ma elleniche nella forma». Al suo libro più importante, Influences of Geographic Conditions, è attribuito un valore altamente letterario oltre che scientifico, il che ha permesso a molte giovani donne e uomini di avvicinarsi alla materia. Anche le sue abilità oratorie hanno contribuito a creare un contesto fertile alla ricezione delle teorie deterministiche, poiché le sue lezioni e seminari hanno costituito la piattaforma più diretta per la trasmissione delle stesse. I suoi libri, inoltre, hanno continuato a essere dibattuti e utilizzati come libri di testo nelle università americane e inglesi fino a trent’anni dopo la sua morte.

Sulla spinta del grande clamore suscitato da Influences, la sua reputazione diventa più che mai internazionale: nel 1912 viene invitata a tenere lezioni all’Università di Oxford e alla Royal Geographical Society di Londra, invito che verrà rinnovato nel 1914, lo stesso anno in cui le viene conferita la Medaglia geografica Cullum dall’American geographical society, «come riconoscimento per il suo distinto contributo alla scienza dell’antropogeografia». Continua a lavorare instancabilmente persino quando una malattia la costringe a letto, e con l’aiuto di un suo studente pubblica nel 1931 The Geography of the Mediterranean Region, il suo ultimo libro, culmine di circa dieci anni di studio interamente concentrato sull’area mediterranea. Morirà solo un anno dopo a West Palm Beach, in Florida.

Nelle conclusioni della mia tesi ho voluto sottolineare due punti fondamentali che sono emersi dall’approfondimento della figura di Ellen Churchill Semple: il fatto che la sua importanza superi per molti versi quella del suo professore, e l’infinita ammirazione che ha saputo suscitare la sua autorevolezza, nonostante abbia dovuto muoversi in un ambiente che ha cercato di precluderle gli spazi che si è dovuta conquistare. Sebbene la storia sia stata avara di meriti e di memoria nei suoi confronti, questa tesi ha cercato di restituire visibilità a una studiosa che ha dato tanto alla geografia moderna.