la città e le sue mura incerte, di Haruki Murakami, recensione di Loredana De Vita

“La città e le sue mura incerte” (Einaudi, 2024) è un intensissimo romanzo di Haruki Murakami. Un romanzo che fin dalle prime frasi attrae e assorbe l’attenzione su temi che riguardano la vita di ogni essere umano: l’amore, la solitudine, la perdita, le occasioni mancate, la ricostruzione della propria esistenza.
Non è un caso, io credo, che la letteratura e i libri siano il filo conduttore del viaggio del protagonista e che il suo lavoro nella vita reale quanto in quella possibile in una vita parallela, in una delle possibili vite parallele, sia quello di bibliotecario.
I libri, la lettura, aprono mondi che non crederemmo possibili, realtà nelle quali ci piacerebbe ritrovarci, universi in cui essere protagonisti del proprio tempo, altri in cui il tempo è subito, e altri ancora in cui il tempo non ha una dimensione reale, è inesistente, si spegne e lascia spazio a quel tempo interiore, la coscienza, che forse è l’unico legame possibile tra un mondo e l’altro.
Il titolo, “La città e le sue mura incerte”, è già metafora della vaghezza effimera della nostra esistenza. Viviamo una vita e ne sogniamo un’altra senza spesso dedicare né all’una né all’altra tutto di noi stessi. È una città i cui confini sono delimitati da mura che sembrerebbero dividere il qui dall’altrove, ma queste mura sono mobili, assecondano il pensiero più che il confine in sé e si modificano, cambiano lo spazio del loro essere tanto che ci si chiede quale sia in realtà il dentro e il fuori.
Murakami impiega il realismo magico per narrare la sua storia, il protagonista non ha nome sebbene sia anche il narratore e la sua narrazione passa dal presente al passato, dall’età adulta all’età dell’adolescenza, senza che via sia distacco , senza che il protagonista possa definitivamente comprendere in quale delle età muova davvero i suoi passi, sebbene sia consapevole di essere adulto.
Il protagonista, da adolescente, si innamora di una ragazza e insieme scoprono la profondità dei legami, insieme inventano una città dalle alte mura in cui la ragazza dice di essere davvero mentre quella che parla con il ragazzo non è che la sua ombra. L’innamorato sta al suo gioco, con lei inventa percorsi possibili all’interno della città e, quando improvvisamente lei sparisce senza dire parola, lui comprende che vuole ritrovarla e che l’unico posto in cui questo può essere possibile è la città che hanno costruito insieme, priva di orpelli inutili e sovrastrutture incomprensibili proprio come il luogo in cui avrebbero desiderato vivere insieme.
Riusciranno a incontrarsi? Al lettore questa scoperta.
Altri personaggi appariranno nel romanzo, ciascuno a suo modo diviso tra due mondi diversi: il vecchio bibliotecario, che in realtà è un fantasma, e un ragazzo affetto da una sindrome autistica in bilico anche lui tra il mondo reale e l’immaginario che solo lui sperimenta.
In questo doppio sogno è difficile ricongiungersi con la realtà se non andando al fondo di se stessi, accettando i limiti e i punti di forza, riscoprendo di essere in grado di costruire il proprio mondo.
“La città e le sue mura incerte” (Einaudi, 2024) di Haruki Murakami è un romanzo che coinvolge, intenerisce e appassiona, un romanzo da leggere.