la ragazza di Teheran, di Marjan Kamali, recensione di Loredana De Vita

“La ragazza di Teheran” (Pienogiorno, 2024) è un romanzo di Marjan Kamali in cui amore e dolore si fondono nel percorso di una Storia che non è solo narrativa, ma storia vera di uno stato come l’Iran dove violenza e desiderio di pace, libertà e soprusi non smettono mai di camminare fianco a fianco trascinando con sé la vita di tante persone.
È così che, nel romanzo, la storia d’amore tra Roya e Bahman -lei adolescente i cui genitori cercano di educarla alla libertà e lui attivista contro il regime dello scià la cui madre cerca di ingabbiarlo in un mondo di sicurezza economico dove non c’è spazio per la libertà vera- si innamorano, si scelgono e decidono di sposarsi. Una favola, una magia? In uno stato in fermento e ribellione, dove violenza e sopruso diventano la regola, la stroia d’amore tra Roya e Bahman sembra davvero una fiaba, ma la vita reale li travolge e cambia i piani al posto loro.
Roya, per superare la violenza del suo vissuto, accetta di andare a studiare in America, qui si costruisce una nuova vita, ma le scene di violenza che hanno segnato la conclusione della sua vita in Iran la accompagnano sempre, la turbano e, soprattutto, le lasciano nel cuore interrogativi non risolti che solo ormai settantenne troveranno, forse, una risposta con un fortuito incontro con Bahman che chiarirà il mistero che li ha separati ma non ne risolverà, forse il dolore.
Il romanzo parte dal presente e poi, con flash-back esaurienti ricomporrà la narrazione affinchè nulla resti di pocco chiaro o sospeso. Molto interessante l’accompagnamento che per tutto il testo è un forte segno della presenza dei libri, della letteratura, della poesia come forma attraverso cui tutti possono dare significato alla loro vita e comprenderne anche i luoghi più nascosti.
“La ragazza di Teheran” (Pienogiorno, 2024) di Marjan Kamali è un romanzo che dall’inizio alla fine lega il lettore alla narrazione e lo commuove, lo irrita nel dolore per le ingiustizie e le lotte di tanti che chiedono solo libertà e che per essa spesso muoiono.