Universo Aurora Sampedro Piñeiro, di Maria Teresa Messidoro

Sfogliando articoli che suggeriscono nomi femminili ispirati all’astronomia, ho trovato citati: Alhena (di origine araba, è la terza stella per luminosità della costellazione dei Gemelli), Atria (la stella più luminosa della costellazione del Triangolo Australe), Cordelia (un satellite del pianeta Urano, in omaggio a William Shakespeare), Eris (il secondo per diametro dei pianeti nani del sistema solare finora conosciuti), Luna, Nereide (nella costellazione del Capricorno è la quarta stella per luminosità), Miranda (il più piccolo dei satelliti di Urania, anch’esso ispirato ad una opera di Shakespeare) e Talitha (stella quadrupla nella costellazione dell’Orsa Maggiore, la nona per luminosità; nome di origine araba, significa terza). In nessun testo ho riscontrato la presenza di Universo, ma, fortunatamente, è esistita almeno una donna di nome Universo, più precisamente Universo Aurora. È nata a Barreiros, provincia di Lugo, nella comunità autonoma della Galizia, in Spagna, il 15 gennaio 1913. I suoi genitori, Francisco Sampedro Fuente e María Antonia Piñeiro Moreda, ebbero sei tra figlie e figli, di cui Universo era la minore; la sua infanzia fu simile a quella delle ragazze e dei ragazzi nati in campagna all’inizio del Novecento. Si sa che iniziò i suoi studi tra gli otto e nove anni presso la scuola di Canteiro, una delle numerose frazioni di San Pedro de Benquerencia, paese natale di sua madre. Le aule erano situate al secondo piano dell’edificio del Centro de Instrucción y Recreo, una struttura creata nel 1906 su iniziativa del Centro Benquerencia, Sociedad de Instrucción y Recreo de la Habana, grazie allo sforzo economico degli emigranti galiziani a Cuba, come segno di gratitudine verso la propria terra e la propria gente, mai dimenticata. Gli emigrati erano convinti che tale istituzione sarebbe stata il motore di un cambiamento educativo e sociale: non si sbagliavano. L’edificio, a due piani e in stile coloniale, è ancora ammirabile oggi per la sua armonia e bellezza.

La persona che scoprì il talento di Universo Aurora fu la sua insegnante, Doña Juanita, grazie alla quale la ragazza, nel 1930, concluse il primo ciclo di studi, diplomandosi brillantemente nella scuola di Lugo. Così, a diciassette anni, la ragazza può iniziare una nuova tappa di formazione, questa volta però distante dalla sua terra natale, più precisamente a Madrid. Qui frequentò l’Instituto de Educación Secundaria Cervantes e soprattutto fu ospite della Residencia de Señoritas, fondata nel 1915 con lo scopo di promuovere la piena uguaglianza delle donne con gli uomini, nel campo dell’istruzione e formazione in tutti i campi. La sua anima fu la pedagogista Maria de Maetzu. La residenza divenne la casa di Universo per ben cinque anni, permettendole di condividere con altre ragazze quello spazio plurale, creativo e innovativo, che influenzerà per sempre il suo percorso formativo professionale e individuale.

Si iscrisse successivamente all’Università, prima a Madrid poi a Oviedo, conseguendo la laurea in Scienze Chimiche. Da testimonianze di alcune parenti, si sa che Universo ottenne per alcuni anni la cattedra in alcune scuole superiori, dedicandosi anche al recupero delle conoscenze di base di un gruppo di anziani, svolgendo una sorta di corsi di alfabetizzazione degli adulti. Le sue ricerche nel campo degli oligoelementi portarono a risultati notevoli: dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in Chimica, rappresenterà il Consiglio superiore della ricerca scientifica in numerosi congressi scientifici, contribuendo a nuove piste di studio; nel 1961 ottenne una borsa di ricerca nel prestigioso istituto Juan March per un progetto sul controllo industriale delle leghe utilizzate nella fabbricazione di batterie elettriche e cuscinetti di piombo. Era stata una sfida importante per una donna come Universo Aurora, una opportunità conquistata grazie all’impegno, alla costanza, al rigore, alla maturità nella ricerca, alla formazione ricevuta e alle pubblicazioni scientifiche di cui è stata autrice. Ma la sua attività scientifica non le impedì di viaggiare, dimostrando di essere una donna cosmopolita, curiosa e inquieta. Fin da giovanissima, ha avuto il privilegio di attraversare i cinque continenti, con un bagaglio leggero, la mente aperta, senza pregiudizi, permettendole di ampliare le conoscenze in tutti i campi. Le numerose foto e cartoline, conservate nell’archivio di famiglia, lo dimostrano.

Le sue mete principali sono state Cina, Giappone, Egitto, Grecia, Canada, Maldive, Argentina, Brasile, Terra Santa, Italia, Germania, Ungheria, Belgio, Francia, Portogallo, Austria, Polonia, Russia e Stati Uniti. Era capace di partecipare a una conferenza come relatrice, poi, immediatamente dopo, nuotare, dedicarsi a una scalata, accettare di essere membro di una giuria di presepi, visitare una mostra di pittura, dare una mano in una mensa sociale o semplicemente conversare con i vicini. Una donna poliedrica e multidisciplinare, dotata di mentalità aperta, flessibile, curiosa e rigorosa. Morirà a 86 anni, il 30 giugno 1996, in un incidente stradale. Marion Carré sostiene che per ogni scientifica dimenticata, ce ne sono centinaia che non nascono. Universo ha corso il rischio di essere dimenticata.
Fortunatamente, nel 2023, Manuel Rivero Pérez, autore del libro a lei dedicato, Universo Aurora Sampedro Piñeiro, si adoperò perché fosse riconosciuta come figlia prediletta del Municipio di Barreiros, titolo che le fu concesso a inizio del 2024; ha anche chiesto che il Día da Ciencia de Galicia sia dedicato proprio a lei. Perché Universo Aurora non finisca nell’oblio e sia riscattata, a partire dal suo bellissimo nome. Che speriamo diventi il nome di altre bambine, ragazze, donne intraprendenti, curiose, rigorose e sempre “con il naso all’insù”.

Per la stesura di questa nota, il riferimento bibliografico principale è stato Rivero Pérez, Manuel: Aurora Sampedro Piñeiro. Pubblicato il 19/12/2024 nell’Album della Galizia (Consiglio della Cultura della Galizia). Estratto il 27/12/2024.