Il potere del caso, di Maria Elisabetta Giudici, Morellini editore 2024, recensione di Daniela Domenici

Superlativamente splendido, appassionante, avvincente e tanto altro ancora è questo romanzo storico di Maria Elisabetta Giudici che ho letto in un soffio nonostante le sue 353 pagine e che mi ha dato innumerevoli emozioni.
I primi complimenti vanno alla straordinaria bravura di Giudici nella ricostruzione dettagliata degli eventi principali della seconda guerra mondiale in varie parti del mondo; è il periodo nel quale ha collocato la storia da lei immaginata che ha per protagonista Ondina Murray, chiamata “l’Americana”, che viene seguita dall’autrice, con perfetti flashbacks, sia nel periodo americano che in quello italiano nella zona di Sora, attorno a lei ruotano innumerevoli co-protagonisti/e anche dall’altra parte del pianeta, in Australia e Nuova Zelanda, che in qualche modo, e lo scopriremo lentamente, hanno un legame con Ondina: è un romanzo corale da standing ovation!
Complimenti ancora più calorosi per lo stile narrativo, una perla rara, semplicemente perfetto, ricco, mai banale, denso di termini inusuali, un vero piacere; ed è straordinariamente brava nelle descrizioni, piene di pathos ed empatia, dei paesaggi e delle azioni, anche le più brutali, descritte senza filtri, sembra di essere lì con loro a viverle: bravissima!