La bambina più forte del mondo, di Silvia Salis, Salani editore 2022, recensione di Daniela Domenici

Ho letto in un soffio questa splendida favola scritta da Silvia Salis, campionessa olimpica e candidata a Sindaca di Genova, e la ringrazio per gli innumerevoli sorrisi e le tante emozioni che mi ha regalato con la storia di Stella, giovane promessa del lancio del martello che naturalmente è lei.

È un libro che andrebbe adottato in tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado perché insegna alcuni dei valori principali non solo dello sport ma della vita in generale, cosa sia il rispetto verso chi ne sa più di te, che sia un/a docente o un/a allenatore/rice, l’amicizia vera che può esistere tra un ragazzo e  una ragazza, il coraggio di andare al di là degli ostacoli, anche i più duri e dolorosi, la caparbietà e la determinazione per poter raggiungere il proprio obiettivo anche se nessuno/a prima ci è riuscito/a; struggente e commovente il rapporto tra Stella e i suoi meravigliosi genitori.

Cito un paragrafo che estrapolo dal dialogo di Stella con Serena, la figlia del suo fisioterapista “credimi, ti renderai conto che spesso gli altri ti fanno sentire fuori posto perché non hanno il coraggio di uscire da quella squadra di cui ti parlavo prima, quella dove sono tutti uguali a tutti e non hanno il coraggio di vestire una divisa diversa dagli altri. Serve molto coraggio per essere se stessi e proteggere i propri sogni” e concludo con le parole finali dell’allenatore “grazie per avermi convinto ad allenarti. Grazie per il tuo coraggio e la tua forza che insegnano che ogni cosa è possibile se la si vuole davvero”: standing ovation, Stella-Silvia, ad maiora!

determinazione, petit onze di Daniela Domenici