Properzia de’ Rossi, la scultrice delle meraviglie, di Federico Gregotti, Morellini editore 2025, recensione di Daniela Domenici

Un’altra splendida biografia romanzata nella collana “femminile singolare” della Morellini questa che Federico Gregotti dedica a Properzia de’ Rossi, da lui definita “la scultrice delle meraviglie”.
Inizio citando subito un paragrafo dalla postfazione dell’autore che dà perfettamente l’idea di come sia nata questa sua opera “credo che un romanzo storico o che riguardi un personaggio storico è e deve essere un’opera dell’immaginazione, fedele al tempo e al personaggio, certo, ma fedele ai fatti solo nella misura in cui i fatti possono fornire un intreccio credibile. Per conseguire questo scopo, ho fuso insieme le caratteristiche di alcuni personaggi storici, ricavandone dei personaggi letterari, altri ne ho eliminati e altri ancora ne ho inventati. Ho interrogato le fonti letterarie, storiche e artistiche a mia disposizione, cercando di ricostruire la personalità e la vita di Properzia de’ Rossi, immaginando i suoi possibili legami con le figure d’arte e di potere del suo tempo, fantasticando sul fascino che la sua leggenda ha esercitato nei secoli successivi alla sua morte. Mi sono concesso alcune libertà narrative…” e ci è riuscito perfettamente perché il libro si legge sì in un soffio ma si assapora lentamente, fa emozionare e commuove perché la breve vita di Properzia e le sue poche ma splendide opere colorano queste pagine con un’armonia di parole perfetta: grazie di vero cuore all’autore per aver reso omaggio e fatto memoria di questa superba scultrice bolognese vissuta solo quarant’anni a cavallo tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo!