Sospese, di Alessandra De Vita, Mursia 2025, recensione di Daniela Domenici

Appena riemersa da questo splendido, doloroso e dettagliato saggio di Alessandra De Vita, giornalista e scrittrice, che ha come sottotitolo “femminicidi irrisolti – dal caso Montesi al delitto di via Poma” in cui l’autrice esamina nove femminicidi, il primo nel 1947, l’ultimo nel 1990, rimasti irrisolti, con straordinaria professionalità ma, soprattutto, con magica empatia.
Inizio estrapolando dalla prefazione di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela “Alessandra…ha messo sempre al primo posto nelle sue inchieste quelle due parole a me molto care, Verità e Giustizia, a cui ogni essere umano ha diritto…perché questa giustizia continua a essere negata a tante persone?…il lavoro di un Giudice non è un lavoro come un altro, dal loro giudizio dipende la vita delle persone…in questo libro Alessandra racconta di nove casi di femminicidio che non hanno verità e di familiari che non hanno pace. Perché un familiare non avrà mai pace: vivrà perennemente l’ergastolo di una vita sospesa e di un dolore che si trasformerà in una serenità apparente…bene ha fatto Alessandra a ricordare e a riportare all’attenzione queste storie, anche le meno note, perché sono storie di persone che, insieme a tante altre, popolano quel mondo di femminicidi rimasti irrisolti…non bisogna dimenticare nessuna di queste donne altrimenti la polvere del tempo le ucciderà tutte una seconda volta”: grazie a Pietro Orlandi per queste sue parole così vere e pregnanti.
Desidero elencare chi sono le nove giovani donne il cui femminicidio è rimasto irrisolto, che DE Vita ha provato a far riemergere dalla dimenticanza collettiva con questo suo saggio-inchiesta che si legge in un soffio ma che lascia tracce indelebili nel cuore, complimenti!
- Elvira Orlandini – 1947
- Wilma Montesi – 1953
- Antonietta Longo – 1955
- Simonetta Ferrero – 1981
- Francesca Alinovi – 1983
- Elisabetta Di Leonardo – 1986
- Lidia Macchi – 1987
- Roberta Lanzino – 1988
- Simonetta Cesaroni – 1990