Gli interrotti, di Veronica Vantini, Book Tribu 2024, recensione di Daniela Domenici

Superlativamente splendida questa raccolta di racconti struggenti e dolorosi di Veronica Vantini che commuovono ma, soprattutto, fanno riflettere; ogni storia colpisce al cuore, pur nella sua brevità, e lascia un segno indelebile: bravissima!
Complimenti per lo straordinario stile narrativo, dal ritmo velocissimo, spesso lapidario ma intriso nella poesia, denso di sinestesie, allitterazioni e assonanze che creano una musicalità continua. Bravissima poi nel dividere le sue storie nelle tre fasi della vita, infanzia, maturità e vecchiaia: standing ovation!
Estrapolo dalla magica prefazione della scrittrice Luisa Patta che è riuscita a condensare, con le sue parole, il mio pensiero “lo sguardo di Veronica Vantini – strumento immaginifico e poetico, ma al tempo stesso esatto, preciso – riesce a cucire insieme lo scorrere di molteplici esistenze, in un ricamo di narrazioni intime e al contempo collettive. Nei suoi racconti troviamo molte età, differenti condizioni sociali e ambientazioni reali che spesso cedono il passo a un immaginario fantastico, che in alcuni tratti si fa quasi mistico, mitologico. Uno stile visionario e onirico quello di Veronica, che va però a fondersi in modo armonico e sorprendente con punte di realismo che prendono lo stomaco e ti costringono a stare in quelle interruzioni, a sentirti in stallo insieme ai personaggi dei racconti. Perché ad essere interrotti non sono solo i protagonisti e le protagoniste di questo libro, ma siamo tutti noi, nello scenario di una società complessa per la quale non si riesce a trovare un paradigma che ne riassuma tutte le dimensioni. L’evoluzione è veloce, l’individuo arranca alla ricerca di un benessere che sembra sempre avere i minuti contati. Una clessidra inesorabile che si apprezza nella scrittura di Veronica, dove il tempo è un protagonista silenzioso ma determinante”: grazie Veronica!