arte al femminile…ripassando un po’, di Paola Naldi
Dopo aver ricordato, in modo un po’ disordinato, le molteplici artiste che hanno popolato il mondo dell’arte, rimanendo in gran parte sconosciute, cerco di mettere un po’ di ordine, ripercorrendo il cammino fatto sinora, prima di avventurarmi nel mondo contemporaneo.
Si incomincia ad avere qualche notizia ufficiale di donne artiste a partire dal periodo Rinascimentale, collocato negli anni 1400-1550 circa, con le dovute eccezioni. Le mie ricerche sono partite da questo periodo, pur avendo donne artiste operato anche in periodi precedenti.
Dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, si sviluppa un nuovo interesse per il mondo greco e bizantino. Riprendono gli studi umanistici e l’invenzione della stampa da parte di Gutenberg nel 1438 porta allo sviluppo di nuove idee. Le donne hanno però ancora ostacoli nell’essere riconosciute artiste professioniste. Viene loro proibito lo studio dell’anatomia, essenziale anche per lavori di carattere religioso e molte artiste non sono accettate nei laboratori che producono opere su commissione. Sono ricordate alcune perché imparentate con artisti famosi.
Emblematico è il caso di Marietta Robusti, la Tintoretta, le cui vicende sono intrecciate strettamente a quelle del ben più famoso genitore e di cui la scrittrice Melania Mazzucco ha fatto un pregevole ritratto biografico nel romanzo “La lunga attesa dell’angelo” (v. post del 1/02/2023).
Caso particolare è quello di Properzia de’Rossi (v.n.42), unica donna scultrice ricordata dai critici rinascimentali, personaggio trasgressivo e passionale.
Più vicina al manierismo è Diana Scultori, incisore (n.41), attiva soprattutto a Roma, come Isabella Cattani Parasole (n.73), xilografa e disegnatrice e Anna Maria Vaini, dedita all’incisione a bulino (n.73).












