Il confine della vergogna, di Michèle Pedinielli e Valerio Varesi, traduzione di Barbara Monteverdi, edizioni Le Assassine 2025, recensione di Daniela Domenici

La casa editrice Le Assassine ha due collane “Vintage” e “Oltreconfine”, entrambe sono dedicate a scrittrici di gialli. E quale titolo più ad hoc per Oltreconfine di questa storia che si svolge al confine tra Italia e Francia e che parla di contrabbando di sigarette e di traffico di migranti. “Trovare i collegamenti e la soluzione su quanto succede alla frontiera alpina non è un compito semplice, per cui sarà necessaria la collaborazione delle forze dell’ordine di entrambi i Paesi, anche se non mancheranno sorprese su entrambi i versanti”; e grazie alla caparbietà e all’intuito di Suzanne e di Antoine e all’aiuto di Lassane, un giovane burkinabè, si arriverà a scoprire chi e perché sia stato commesso l’omicidio da cui si dipana l’intera vicenda: complimenti!

Traggo dalla postfazione “Il romanzo Il confine della vergogna è il risultato di una cooperazione tra due grandi autori del romanzo giallo, la francese Michèle Pedinielli e l’italiano Valerio Varesi, da un’idea del festival Quais du Polar e delle edizioni Points nell’ambito della valorizzazione di Lione e Milano, città creative della letteratura dell’Unesco. Si tratta di un progetto di scrittura collaborativa in stile “cadaveri eccellenti”, in cui i due autori si sono alternati nella stesura dei capitoli e in cui i personaggi principali lasciano intravedere in filigrana le differenze culturali tra i due Paesi secondo l’idea di contribuire a una migliore conoscenza reciproca”, un progetto altamente pregevole che speriamo si ripeta con altre opere: grazie!