Il tatuaggio e altri racconti inediti, di Georges Eekhoud, traduzione di Stefano Serri, Via del Vento edizioni 2025, recensione di Daniela Domenici

Ancora una volta i magici libriccini-gioiello della collana “Ocra gialla”, che pubblica testi inediti e rari del Novecento, della casa editrice pistoiese Via del Vento mi hanno dato la possibilità di conoscere un nuovo autore e cinque suoi racconti, splendidamente tradotti dal francese da Stefano Serri, contenuti in questa raccolta. Lo scrittore è il belga Georges Eekhoud, nato ad Anversa nel 1854 e morto a Schaerbeek nel 1927.

Il fil rouge di questi racconti è, come leggo nell’arricchente postfazione del curatore e traduttore Serri, per Eekhoud “stare dalla parte degli ultimi” perché “è una scelta di vita e una dichiarazione di poetica. Anarchici e omosessuali, carcerati e proletari, soldati degradati e ragazzini sfruttati”, questi sono gli antieroi dello scrittore belga. I due temi cardine della sua opera, l’omosessualità e la difesa de reietti, si ritrovano nei cinque racconti che s’intitolano

  • Gli uomini erranti
  • Il mulino-orologio
  • Il tatuaggio
  • Des Angliers
  • Un gioco sull’acqua

che sono alquanto drammatici e molto avvincenti, che denotano uno stile narrativo denso di sinestesie, molto ricercato, variegato e ricco che immagino non sia stato facile, per Serri, rendere in italiano: complimenti!