Lui, di Viviana Viviani, 2025, recensione di Daniela Domenici

Ho avuto il piacere di leggere questa deliziosa opera poetica della giornalista e scrittrice Viviana Viviani che mi ha affascinato per la straordinaria originalità e la delicata freschezza.

Traggo dalla quarta di copertina “Lui è poesia che racconta una storia, una storia d’amore nata in chat, tra schermate luminose e battiti d’attesa. Un monologo poetico fatto di frasi, silenzi, domande e risposte sibilline. Lei cerca qualcuno che scriva bene. Lui sembra saperla leggere fin troppo. Ma lei avverte qual cosa di strano, che la spaventa. Un intreccio tenero e inquieto che scava nel cuore delle relazioni moderne” e Viviani lo fa in modo assolutamente magico e perfetto ma, soprattutto, decisamente innovativo perché (dalla postfazione) “molti dei componimenti sono pieni di ironia affilata, di gioco linguistico, di metafore leggere e taglienti. L’autrice usa la forma breve con maestria, condensando mondi in quattro versi. Ogni poesia è un piccolo nodo emotivo. Ogni numero una storia che avanza per strappi, esitazioni, rivelazioni. Si ride, si sorride, si stringe il cuore. Ci si riconosce”: concordo appieno con queste parole e voglio tributare a Viviani una standing ovation, bravissima!