La strana estate del 2025, di Adele Libero

Precisa, qui, arrivò pure l’estate,
fresca al mattino ma bollente al sole.
Tre fiori, sì, spuntarono puntuali,
tre bianche margherite, piccoline.
La prima, alle ore otto, in Ucraina,
ma subito stroncò tutte le piume
sotto i rozzi stivali dei soldati,
che bruciavano il prato con le mine.
Un’altra, alle ore nove, si affacciò
In uno spazio aperto dentro Gaza,
ma presto l’afferrò un manina
e fresca la mangiò, giusto per fame.
L’ultima stette fino a mezzanotte piena
sulle petrose montagne dell’Iran,
quando una bomba enorme si beccò
da vera testimone del tran tran.
E questa folle estate cominciò
mentre l’uomo scappava anche dal sole,
e nella spiaggia un bimbo si restò
come d’inverno a fare capriole.