La surreale danza nella tre D, di Tiziana Mignosa

Una volta precipitati
dalla leggerezza
alla densità pesante della materia
anche la più stabile delle forme
tra un polo e l’altro inizia a oscillare
e un po’ confonde
.
L’addestramento è duro
e avviene nella stanza sferica
là dove l’Anima
se stessa sperimenta avvinghiata al tempo
e pur essendo Lago Cristallino
come un fiume scorre e si trasforma
.
Costante solamente
nel suo continuo mutamento
quando è qui
con l’impermanenza che fa da prima attrice
c’insegna a eludere
anche la più attraente delle soste
.
Nulla
nulla rimane immobile nel suo stato
sia che appaia angelico
o che la sua controparte
legata all’ombra e al fitto temporale
mette in vetrina
.
In sintonia
con il susseguirsi delle stagioni
o della notte quando muta in giorno
più si scende giù nella materia
e maggiormente ogni forma sfuma
nei suoi incessanti cambiamenti
.
Quando solamente gli occhi si utilizzano
ci si limita a vedere
e i vortici impetuosi
nel labirinto lesti accompagnano
dove le mille sfaccettature mostrano
di ogni viso o situazione
.
Dimentichi del Centro
nelle ottave basse
ogni forma sui due battiti
continuamente ondeggia
oggi la pioggia bagna
e domani il sole scalda
.
La surreale danza nella tre D
.
tiziana mignosa
giugnoduemilaventicinque