Carezzevole come il sole di maggio, di Tiziana Mignosa

In questo oceano cangiante
è dono e tormento
quel guizzo che m’induce a scovare
altri oggi impolverati
dal tempo che mi accompagna lontano
.
E la distanza
si fa sempre più compasso
divaricato su un foglio nudo di parole
come il profumo della torta
quando si dissolve nell’aria
.
Squarci
sul tutto di un tempo
fuggevoli adesso
in un attimo l’essenza mi mostrano
di quel palpito acceso nell’abbraccio perfetto
.
Carezzevole come il sole di maggio
eppure svanito
come il battito privato del dopo
del bocciolo quando appassisce
senza farsi mai rosa
.
Il sole e la luna
baciati e strappati
mutilati della primordiale essenza
in lame d’acciaio i raggi del sole convertono
sull’ingenuità della pelle che arranca sul tratto in salita
.
Spingere giù ciò che affiora con grazia
è ingenuo come chi spera
di nascondere agli occhi
ciò che sul mare galleggia
in cerca della carezza del sole
.
E’ dono e tormento
su quelle bolle che emergono
che non hanno né forma né un nome
e pur non mostrandosi nella loro interezza
di Luce ogni vuoto riempiono
.
Nulla è la forma
eppure è un relitto
-il più grande di tutti-
annegato durante un tramonto
di chissà quale tempo lontano
.
Carezzevole come il sole di maggio
.
tiziana mignosa
marzo duemilaventicinque