I delitti del Mugnone, di Daniela Alibrandi, Morellini editore 2024, recensione di Daniela Domenici

Non potevo lasciarmi sfuggire questo splendido giallo molto noir perchè è ambientato nella mia ex città (in cui ho vissuto venticinque anni…), l’ho letto in un soffio nonostante la mole e mi ha appassionato e avvinto per più di un motivo.
In primis per la perfetta caratterizzazione dei/lle principali protagonisti/e, dal commissario Rosco a sua moglie Marilena, dall’ispettrice Eleonora a Firenze alla ex ispettrice Gisella a Roma, dalla infermiera Roberta alle suore del convento e ad alcuni collaboratori di Rosco, ognuno/a di loro nasconde scheletri nell’armadio, ha un background spesso molto doloroso ed emerge come un unicum: bravissima!
Complimenti poi per le descrizioni, dettagliate e piene di affetto, di Firenze e dei suoi dintorni, soprattutto del fiume Mugnone che diventa un vero co-protagonista; perfetto l’uso della h nei dialoghi per caratterizzare la c toscana aspirata.
Grazie alla caparbietà e al coraggio del commissario e alle intuizioni dell’ispettrice Gisella si arriverà alla soluzione dei tanti omicidi che hanno insanguinato Firenze prima dell’arrivo di Rosco e anche di quelli seguenti con calibrati colpi di scena fino all’epilogo assolutamente inatteso: standing ovation!