Devi andare, Nì, di Antonella Carta, Mursia editore 2025, recensione di Daniela Domenici

Superlativamente splendido, commovente, emozionante, struggente e tanto altro ancora questo romanzo di Antonella Carta, scrittrice e docente siciliana, da cui sono appena riemersa dopo averlo letto in un soffio nonostante la sua mole alquanto ragguardevole e del quale vi voglio parlare.
È, in primis, una straordinaria saga familiare che si snoda tra un paesino nel cuore della Sicilia (che non viene mai nominato) e l’Argentina e che si svolge in un tempo non ben definito del secolo scorso; l’autrice dà vita a una moltitudine di co-protagonisti/e, quasi un coro della tragedia greca per Nino e, più oltre, Dela, che racconterà la sua storia fatta di abbandoni traumatici, amorosa accoglienza, dolente solitudine, infinita comprensione e molto altro per cercare il proprio posto nel mondo: standing ovation!
Complimenti per lo stile narrativo semplicemente perfetto arricchito, ad hoc, da inserti, soprattutto lettere, con font diverso, che ampliano il quadro e danno nuove prospettive di lettura. Solo alla fine, un perfetto colpo di scena, scopriremo il vero motivo che ha portato l’autrice a narrare questa storia anche se, comunque, lungo la narrazione Carta sparge input come le briciole di Pollicino: bravissima!