Ingrid Vang Nyman, di Emma de Pasquale

Ingrid Vang Nyman

Artista poliedrica, curiosa, dissonante, Ingrid Vang è nata nel 1916 a Vejen, nel sud di Jylland, in Danimarca. Sin da bambina dimostra uno spiccato talento per il disegno e per la pittura, che la porta a trasferirsi a Copenaghen nel 1933, per essere finalmente ammessa nel 1937 alla Accademia Reale Danese di Belle Arti. Tuttavia, dopo solo un anno, abbandona prima di concludere il proprio percorso di formazione, cominciando a lavorare come libera artista e trasferendosi a Stoccolma con Arne Nyman, poeta, pittore e illustratore conosciuto durante gli studi, che diventerà il suo compagno di vita.

Nei primi anni Quaranta, pienamente inserita nella vita bohémienne svedese, Ingrid Vang comincia a pubblicare le sue prime illustrazioni, soprattutto grazie all’intercessione di Gallie Åkerhielm, parente del marito e sua grande amica, che la mette in contatto con Åhlén & Åkerlund, gli editori del settimanale Husmodern. Il suo nome comincia a girare per le riviste svedesi, specie dopo l’illustrazione del racconto Julafton bland eskimåer della scrittrice Pipaluk Freuchen sulla rivista Dagens Nyheter nel dicembre 1944. La collaborazione con Freuchen, che è, tra l’altro, sua cugina, porterà alla pubblicazione di un libro per l’infanzia di grande successo: Ivik, den faderløse (tradotto in inglese come Eskimo boy e in italiano come Ivik l’orfanello eschimese).

Illustrazione da Ivik den faderlose

Lo stile di Ivik è distante dai colori vividi, le prospettive distorte, i richiami modernisti a cui ci ha abituato la Vang Nyman di Pippi Calzelunghe — di cui si dirà tra poco — ma l’artista trova una sua cifra personale anche in un’avventura più ancorata al realismo, com’è quella del bambino eschimese, e confinata nella bidimensionalità del bianco e nero: i disegni assumono, anzi, spesso, un valore didascalico che illustra a giovani lettori e lettrici le diverse tecniche di caccia del popolo Inuit e lo stile di vita delle famiglie eschimesi, così come la fauna della Groenlandia. L’attenta ricerca etnografica che accompagna le illustrazioni di Ivik è un modus operandi del lavoro di Vang Nyman: nonostante non abbia avuto l’opportunità di girare il mondo, l’artista dimostra infatti grande curiosità per culture diverse dalla propria, in particolar modo per le tradizioni dell’Asia e dell’Africa. Negli anni in cui lavora a Ivik, disegna molte altre illustrazioni con protagonisti bambini e bambine inuit, tanto che saranno raccolte dopo la sua morte in un volume dal titolo Människornas land, accompagnate da un testo scritto da Franz Berliner. È un caso editoriale particolarmente interessante in quanto, in questo caso, è il racconto ad essere commissionato per cucirsi intorno a un set di immagini che raccontano una storia e delineano una trama ben precisa.

Människornas land

Mossa dalla stessa curiosità, compone anche una serie di litografie con l’intenzione di pubblicarle in un libro scolastico di geografia o a corredo di articoli di carattere etnografico.

Children in East and West
Children in East and West

Da queste illustrazioni, raccolte postume, è indubbio che il fascino per la cultura e l’arte asiatiche, in particolar modo per le tecniche xilografiche giapponesi, abbia avuto un impatto determinante sullo sviluppo artistico di Vang Nyman: la scelta di utilizzare contorni netti e blocchi di colore, spesso senza ombreggiature, richiama infatti in maniera piuttosto evidente il mokuhanga nipponico.
Il grande successo arriva nel 1945, quando ha inizio il sodalizio editoriale con Astrid Lindgren, autrice di Pippi Calzelunghe. I disegni di Ingrid rispecchiano perfettamente e, anzi, amplificano l’animo anticonvenzionale e rivoluzionario della giovane Pippi: l’illustratrice gioca con l’ordine spaziale e con l’uso della prospettiva tanto che oggetti e personaggi sembrano fluttuare nel foglio, come se non ci fosse gravità ad ancorarli al suolo.

Pippi Calzelunghe
Pippi Calzelunghe

Il suo stile, con i netti tratti neri e i colori accesi e uniformi, con le sue prospettive distorte e le proporzioni alterate, ha dato una scossa all’arte svedese, proponendo un modello di illustrazione per bambini e bambine che evochi in maniera diretta, semplice e immediata gli snodi centrali del testo letterario, senza però rinunciare alla ricchezza di dettagli e a una complessa articolazione dell’immagine.

Pippi Calzelunghe

Che l’unicità dei disegni di Vang Nyman sia stata determinante per il successo di Pippi Calzelunghe nel mondo è una consapevolezza che ha sempre avuto ben chiara la stessa Astrid Lindgren, che infatti commentava la loro collaborazione affermando che «l’autore che ha avuto la fortuna di trovare un illustratore congeniale per il suo libro, è eternamente grato a quell’artista».

Per Lindgren ha illustrato, tra gli altri, anche Il libro di Bullerby (uscito in Svezia nel 1947) e alcuni racconti poi raccolti da Iperborea nell’edizione italiana di Greta Grintosa (2017).

Greta Grintosa, Iperborea, 2017

Dopo aver divorziato dal marito, si trasferisce a Nacka, vicino a Stoccolma, dove vivrà fino al 1954, anno in cui torna a Copenaghen. Così come gli anni Quaranta, anche gli anni Cinquanta sono un periodo di lavoro molto intenso e fitto di collaborazioni, aggravato tuttavia dalle critiche condizioni psicologiche dell’artista. Tra le collaborazioni più interessanti, si può ad esempio ricordare l’illustrazione della traduzione svedese di The dragon fish della scrittrice Premio Nobel Pearl S. Buck.

Copertina Drak-Fisken

Sono momenti caratterizzati da importanti conflitti con il mondo editoriale svedese e internazionale, generati — pare — dalle alte richieste di compenso avanzate dall’illustratrice tanto per le edizioni in lingua originale, quanto per l’utilizzo dei suoi disegni nelle traduzioni estere. Il 13 dicembre 1959, a soli 43 anni, Ingrid Vang Nyman si suicida.

Ingrid Vang Nyman

Nel 2016, per celebrare il centenario della sua nascita, il Kunstmuseum di Vejen ha allestito un’esposizione dedicata alle sue illustrazioni, che mostra al pubblico non solo i disegni pubblicati in volume ma anche molti interessanti lavori inediti e materiali d’archivio. Ancora oggi, a sessant’anni dall’uscita di Pippi, i disegni di Ingrid Vang Nyman continuano a far sognare bambini e bambine di tutto il mondo di poter vivere avventure fantastiche e costruire nuovi mondi immaginari.