Volevo solo avere più tempo, di Stefania Convalle, edizioni Convalle 2024, recensione di Daniela Domenici

Struggente, magico, commovente, una carezza per la mente e il cuore questo splendido romanzo di Stefania Convalle, scrittrice ed editrice, che ho letto in un soffio e che mi ha lasciato tanti sorrisi nell’anima.

Perfetta la caratterizzazione psicologica dei tre principali protagonisti, Antonio, Clara e Beatrice, grazie anche all’escamotage di farli parlare a turno con naturalezza, senza forzature, per vedere la storia ogni volta da un diverso punto di vista. Cito dalla prefazione di Silvana Da Roit che mi trova pienamente concorde “non è facile narrare una storia simile, affrontare tematiche scomode senza ingarbugliarsi nell’ovvietà, evitare che il pathos scivoli nella tragedia, parlare di amore senza essere edulcorati, rispolverare l’ironia garbata che sembra fuori moda e inserirla in un romanzo moderno. Eppure Stefania ci riesce senza sforzo, con naturalezza, perché la sua scrittura è gentile ed empatica, capace di incatenare anime di carta al cuore di chi legge”: standing ovation, Stefania!

Anche io come Antonio spero di essere stata qualche volta, ora che sono nella terza età come Antonio, “aggiustatrice di vite” e mi auguro di esserlo ancora qualche volta, nelle clessidre di vita che mi rimangono, per le anime che si troveranno sulla mia strada perché “a cosa serve avere più tempo se non sappiamo fare dono del frutto di questo bene?” (sempre Da Roit): grazie Stefania!