E ogni cosa passa, di Tiziana Mignosa

L’eco delle stagioni spente
è solo la voce forviante dei giorni dissolti
i nostri ieri
che alle spalle a tratti
pretendono attenzioni
.
Che importa se è
l’ombra scintillante dei giorni della gloria
o quella umida della mestizia
visto che è pur sempre il piovigginoso riflesso
di una pagina che il languore accende
perché non lasciata andare
.
Non permettere
al grido delle stagioni che si allontanano
di arrecare ulteriore tempesta
continuando a rovistare come spesso fai
dentro i giorni del vento e della pioggia
.
ma neanche di gettare
l’ancora di salvezza
nelle pagine della leggerezza
poiché la sua unica funzione
sarebbe quella di aggiungere zavorra
al passo esitante dell’adesso
.
I ricordi a volte
sono istanti sospesi
formati sempre da cumuli di parole ardenti
o avvelenate
accatastate dietro le quinte impolverate della vita
.
Non allacciarti nemmeno al sole
e alla sua carezza ammaliatrice
poiché persino lui
nel fiume scorre e va lontano
il tempo tutto cambia
e ogni cosa passa
.
tiziana mignosa
agostoduemilaventicinque