L’incisore di sogni, di Carlo Barbieri, Golem edizioni 2025, recensione di Daniela Domenici

Superlativamente commovente, struggente e magico questo libro di Carlo Barbieri, scrittore che ho già avuto il piacere di recensire
e di conoscere de visu al Salone del Libro di Torino.
Questa sua opera è una fiaba senza tempo e lo si può già dedurre dal titolo perché uno dei quattro straordinari protagonisti è Brad, l’incisore dei sogni appunto. Poi c’è Willy che ama e aggiusta le bici e Mag che ha letto migliaia di libri ed è una bibliotecaria. E infine c’è il narratore, il figlio di Joseph, che riparava orologi, che fa da trait d’union tra questi splendidi Peter Pan mai cresciuti che verso la fine del libro iniziano a raccontarsi “Erano diversi mesi che ci conoscevamo, pensavamo di sapere già tutto di noi quattro e invece, fortunatamente, le storie da raccontare erano ancora tante. Erano soprattutto storie della nostra diversità. Diversità dell’animo, che si era tramutata in diversità dell’essere, diversità del vivere, differenza nella valutazione delle cose, di quelle cose che ciascuno di noi riteneva importanti. Non erano storie originali, chissà quante ne erano accadute, di simili, nel mondo; ma proprio questo era il bello: che storie del genere esistevano, erano accadute e accadono ancora, ma nel silenzio di vite che scorrono senza che nessuno possa scoprirle e raccoglierle “
E concludo con queste parole dell’autore che commuovono per la loro sincerità e che dovremmo incidere nel cuore “Se ho voluto raccontare qualche storia, e qualche vita, è perché all’inizio io non ero così: ero un po’ più uguale ai molti che non sono diversi. Non ho cambiato me stesso perché volevo, sono cambiato perché ho pensato, ho ascoltato, ho capito che bisogna saper ascoltare; il resto è venuto da sé, moti dell’animo che non puoi reprimere, fascinazioni alle quali ti piace dare ascolto. Alla fine mi sono ritrovato cambiato…loro mi hanno cambiato senza impegnarsi troppo ma solo continuando ad essere ciò che erano e ciò che sono, semplicemente. Joseph, Brad, Mag e Willy sono stati insieme padri, madri, fratelli, sorelle e amici…da loro ho imparato senza che volessero insegnarmi niente: la fiducia, la solidarietà, il rispetto, la modestia e l’ironia”: grazie, Carlo, per averci regalato questo sogno!