Fiori per la Danza Macabra, di Angela Borghi, Morellini editore 2025, recensione di Daniela Domenici

Uno dei gialli più splendidi che abbia letto (e chi mi segue da tempo sa che sono una cifra alquanto ragguardevole) questo di Angela Borghi, medico e scrittrice, della quale spero di leggere presto le opere precedenti perché questa suo libro è volato via in un soffio e mi ha dato innumerevoli e variegate emozioni.

Non conoscevo quindi questa “coppia d’assalto” costituita dal commissario capo Arno Brandstätter, di origine altoatesina, e il medico legale Teodolinda Caretti, detta Teo; Arno, con il suo affiatato staff, e Teo cercheranno, ognuno a modo proprio grazie a intuizioni che si riveleranno utili, di capire cosa lega gli omicidi di due ragazze per risalire a chi possa averli commessi. Ce la faranno con un finale al cardiopalmo che conclude magicamente questa storia che si merita i complimenti non soltanto per la trama perfetta, intricata al punto giusto, ma soprattutto per lo stile narrativo, una vera perla rara, dal ritmo incalzante che lascia in un’apnea emotiva fino all’ultima pagina: standing ovation, Angela!

Concludo citando un paragrafo dalla prefazione di Ambretta Sampietro “Angela è stata molto brava nello sviluppare una trama che tiene il lettore con il fiato sospeso fino alla fine e a portarlo a immergersi nella realtà dei luoghi che descrive, proprio come si trovasse anche lui presente. La gente di lago è molto riservata per carattere e anche nelle piccole località le persone si incontrano di sfuggita ma raramente si frequentano. Come in tutte le opere della collana “Delitti di Lago”, anche qui luoghi magnifici, da visitare assolutamente, fanno da contrappunto al male e al rancore che albergano nel cuore di chi spezza con violenza la vita di giovani donne”: spero di andare a visitare l’eremo di Santa Caterina, dove si svolge una parte di questa storia, perché “è un gioiello architettonico che dal 2014 è monumento nazionale visitabile tutto l’anno, in estate anche arrivando dal Lago Maggiore in battello.” (sempre dalla prefazione”.