Non abbiamo smesso di sperare, riflessione di Isotta Monteverde dopo la manifestazione di sabato 27 settembre a Genova

foto tratta da Genova Today

In questi ultimi tempi mi sono ritrovata a scendere nuovamente in piazza per protestare contro le atrocità che sono state compiute in Palestina.

Ho avuto così modo di poter riflettere su come sono stata educata dai miei genitori.

I miei genitori erano degli intellettuali ma soprattutto erano degli utopisti, credevano fermamente che sarebbe arrivata la Rossa Primavera e che il Sole dell’Avvenire sarebbe sicuramente sorto. Dipendeva solo da noi, da quanto eravamo disposti a lottare  perché ciò avvenisse al più presto per la felicità di tutta l’Umanità.

Mio padre ha dedicato a questi suoi sogni tutta la vita. Ha preso anche decisioni difficili nella sua vita. Avrebbe potuto avere una brillante carriera, guadagnare bene, ha scelto invece di mettersi al servizio dei cittadini, di fare il politico. Ed è questo che mi ha trasmesso: essere al servizio delle persone che soffrono di più. E credere sempre nella giustizia.

Io da bambina ho vissuto in maniera internazionalista

Non pensavo a quale nuovo gioco chiedere a Natale…

Io chiedevo solo che cessasse la guerra in Vietnam

Pensare che già allora, da bambina, volevo la Pace.

E allora l’altra sera mi sono commossa quando ho visto arrivare gli studenti che gridavano Gaza, Gaza vincerà….Il mio stesso grido da bambina per Saigon…

Ho ritrovato nei nostri ragazzi la mia stessa speranza senza dubbi

EL PUEBLO UNIDO JAMAS SERA’ VENCIDO

Ci crediamo ancora. Ci credono ancora i nostri ragazzi….il nostro futuro.

Grazie papà