Heba Zagout, di Paola Naldi

La guerra uccide anche l’arte…
Heba Zagout è nata nel 1984 nel campo profughi di Al Burejj a Gaza
Molto importanti nella sua formazione le storie che sentiva dagli anziani del villaggio. Sin dalla giovane età sviluppa grande amore per l’arte.
Nei suoi dipinti racconta la storia della sua famiglia, dei palestinesi espulsi con forza dal villaggio di Isdud (ora città israeliana Ashdod) e costretti a cercare rifugio nella striscia di Gaza.
Nel 2003 consegue il diploma di graphic design. Nel 2007 si laurea all’Università Al-Aqsa di Gaza, specializzandosi in Belle Arti.
Diventa poi insegnante in una scuola elementare. Dipinge, mantenendo contatti con amanti dell’arte di tutto il mondo. La vendita dei quadri le permette di pagare le bollette e sostenere la numerosa famiglia.
Partecipa a molte mostre e nel 2021 ha una personale.
La sua vita si conclude tragicamente, quando un attacco aereo israeliano prende di mira la sua casa e lei muore con due dei suoi quattro figli: è il 13 ottobre 2023.
Ha utilizzato l’arte come liberazione emotiva, oltre che per documentare la tradizione palestinese.
Whitman-Abdelkarim, medico rappresentante di un’Associazione per la Difesa dei Diritti Umani, ha detto: “Heba aveva un talento su un milione. . . Ha dedicato la sua vita ai suoi figli e ai suoi studenti e ha trascorso ogni momento di veglia aiutandoli a usare l’arte per affrontare la vita estremamente dura a Gaza”.







