la scelta, di Tiziana Mignosa

Quando l’attenzione
troppo a lungo s’aggroviglia alla materia
alla fine stagna
e la bussola si smarrisce
insieme alla Moneta d’Oro
che incautamente nella tasca bucata
è stata conservata
Anche se sul cammino assolato stiamo transitando
è meglio non essere troppo baldanzosi
poiché il percorso sulla sfera azzurra
prevede per chiunque
sentieri sotto il sole
ma anche quelli all’ombra stridula
nel ventre buio della terra
Ci sono creature che a ogni intoppo
spontaneamente soluzioni cercano
e poiché la perseveranza gli è fida compagna
finisce sempre che le trovano
e alte che senza neanche volerlo
scelgono di focalizzarsi sul problema
e per questo un po’ rallentano
C’è chi costruisce
e chi distruggendo ogni cosa
dalla via maestra s’allontana
per un po’ accade (ma prima o poi ritorna)
chi ha sete e si lagna infatti
rompe l’anfora prima di bere
e l’acqua si versa sulla sabbia
Lamentarsi è come pagare per non avere nulla
gettare monete per ciò che in realtà non serve
ma anche bucare il serbatoio dell’auto
che avrebbe potuto portarci assai lontano
e per questo spesso ci ritroviamo fermi
a rovistare col pensiero
nel buio fitto di ciò che è stato
Il masso gigantesco sul percorso
può essere inteso
come malevola ostruzione
o come magico scalino
giacché alla fine siamo solamente noi
che decidiamo cosa farne
di ogni cosa che ci sta avanti
La scelta
tiziana mignosa
settembre duemilaventicinque
Chiave di lettura
 
 
La scelta
Quando l’attenzione
troppo a lungo s’aggroviglia alla materia
alla fine stagna
e la bussola si smarrisce
insieme alla Moneta d’Oro
che incautamente nella tasca bucata
è stata conservata
Quando sprechiamo il nostro tempo attribuendo un valore eccessivo alle cose materiali e trascuriamo, di conseguenza, quelle spirituali finiamo per smarrirci; l’attenzione ristagna su ciò che ci appare importante ma che invece è solo transitorio e la bussola interiore perde la sua direzione… Con essa smarriamo anche la Moneta d’Oro, che simboleggia il collegamento con il divino; non a caso d’oro, quindi preziosa, perché ha un ruolo importantissimo durante la nostra missione terrena come una torcia accesa in un luogo buio. Se non le diamo il giusto valore e la riponiamo nella tasca bucata, come le cose a cui di fatto attribuiamo poca importanza, finisce per scivolare via da noi e, senza che ce ne accorgiamo, trasformiamo un’opportunità in una perdita.
Anche se sul cammino assolato stiamo transitando
è meglio non essere troppo baldanzosi
poiché il percorso sulla sfera azzurra
prevede per chiunque
sentieri sotto il sole
ma anche quelli all’ombra stridula
nel ventre buio della terra
Anche quando procediamo su un tratto di vita luminoso e sereno conviene non sentirsi eccessivamente sicuri o spavaldi perché la condizione umana è fatta di alternanze: tutto è transitorio. Ci sono percorsi al sole ma anche all’ombra, a volte duri, inquietanti, fino agli abissi nascosti sotto la superficie. Ogni cosa è passeggera e le esperienze nella vita si alternano per insegnarci che qui, su Madre Terra, ogni cosa che appartiene al mondo materiale è impermanente.
Ci sono creature che a ogni intoppo
spontaneamente soluzioni cercano
e poiché la perseveranza gli è fida compagna
finisce sempre che le trovano
e alte che senza neanche volerlo
scelgono di focalizzarsi sul problema
e per questo un po’ rallentano
Davanti agli ostacoli esistono due modi di reagire; c’è chi si muove in maniera spontanea verso la soluzione e alla fine riesce sempre a superare la difficoltà grazie al suo ottimismo e alla perseveranza e chi, invece, rimane a lungo concentrato sul problema senza riuscire a schiodarsi dall’empasse in cui è caduto (spesso si accorge solo di essere finito dentro la problematica ma non si rende conto di non fare nulla per uscirne fuori). Questo atteggiamento inevitabilmente rafforza il nodo che si è creato mettendo in secondo piano la possibile soluzione. Perché accade? Perché tutti noi esseri umani, nel nostro piccolo, siamo i creatori del nostro spicchio di mondo: là dove l’attenzione si focalizza, infatti, la materia prende forma.
C’è chi costruisce
e chi distruggendo ogni cosa
 dalla via maestra s’allontana
per un po’ accade (ma prima o poi ritorna)
chi ha sete e si lagna infatti
rompe l’anfora prima di bere
e l’acqua si versa sulla sabbia
Sottolineo il concetto asserendo che ci sono due tipi di persone; chi crea, costruisce e porta avanti un’idea e chi, invece, piangendosi addosso e sostando oltre il necessario sulla propria condizione, finisce per peggiorarla. Il lamento, infatti, distrugge la stessa possibilità di uscire dal problema, allontanandoci dalla “via maestra”, cioè dalla direzione sana e armoniosa della vita che cerca soluzioni anziché rovistare nella difficoltà. La vita tende sempre a sostenerci e prima o poi – poiché siamo creature eterne – la strada giusta la troviamo; diciamo che è una visione di speranza che riconosce le cadute ma le considera soltanto momentanee.
Chi si lamenta della propria mancanza fa come chi rompe l’anfora prima di bere, cioè spreca la possibilità di dissetarsi e quindi di trovare la soluzione.
Lamentarsi è come pagare per non avere nulla
gettare monete per ciò che in realtà non serve
ma anche bucare il serbatoio dell’auto
che avrebbe potuto portarci assai lontano
e per questo spesso ci ritroviamo fermi
a rovistare col pensiero
nel buio fitto di ciò che è stato
Essendo molto chiara questa strofa non ha bisogno di essere spiegata. In sintesi dice che lamentarsi è uno spreco, è come pagare per non ricevere nulla o forare il serbatoio dell’automobile che avrebbe potuto portarci lontano, quindi buttare via una possibilità…
Così restiamo fermi, consumati dal nostro stesso rimuginare nel buio del problema invece di avanzare verso la sua soluzione.
Il masso gigantesco sul percorso
può essere inteso
come malevola ostruzione
o come magico scalino
giacché alla fine siamo solamente noi
che decidiamo cosa farne
di ogni cosa che ci sta avanti
La scelta
Nella chiusa viene evidenziato il concetto che gli ostacoli nella vita non hanno un significato fisso, possiamo vederli come impedimenti che ci bloccano oppure come occasioni che ci sollevano e ci portano più in alto: dipende solo da noi.