Ondina, la cercatrice di Boscobruno, di Stefan Boonen, illustrazioni di Tom Schoonooghe, traduzione dal nederlandese di Laura Pignatti, Sinnos 2025, recensione di Daniela Domenici

Sono appena riemersa dalle emozioni che mi ha regalato questa splendida, magica fiaba di Stefan Boonen e ho ancora tanti sorrisi nel cuore che porterò con me perché Ondina non si può dimenticare anzi, vorrei conoscerla, abbracciarla e ringraziarla per quello che ha fatto per il piccolo paese di Boscobruno e che, sono sicura, farebbe dovunque scegliesse di vivere; è una specie di minuscola Greta Thurnberg con il suo stesso coraggio, la sua intraprendenza, il suo amore per la natura, per l’ecosistema: standing ovation!

Dovrebbe essere un libro per bambine e bambini ma la sottoscritta, quattro volte nonna, ha scelto di nutrire la sua bambina interiore con questo straordinaria fiaba che parla, come si legge in quarta di copertina, “di una ragazzina portata dal fiume (novella Mosè, NdR), di undici figli maschi, di Matilda, di un orso, di zia Henrietta, di un Carabimbumbam da 82, di fantasmi e di un piccolo paese. Non troppo piccolo però” e ancora “una storia piena di dolcezza di amarezza, di favorevoli e contrari. Una storia di testa e di cuore”: grazie, Stefan!

Complimenti alla traduttrice Laura Pignatti che è riuscita a trovare neologismi semplicemente magici per alcune parole che immagino siano state alquanto intraducibili; deliziosi i disegni di Tom Schoonooghe così come l’impaginazione con font a colori, azzurro e rosso: complimenti!